Arrestati per corruzione e poi assolti, l’incubo di due avvocati umbri e uno stimato giudice di Spoleto

Tutti assolti malgrado le pesanti richieste dell’accusa. Il giudice del Tribunale civile di Spoleto, Tommaso Sdogati e due avvocati tuderti, Nicoletta Pompei e Mauro Bertoldi, sono stati assolti dal Tribunale di Firenze perché i fatti a loro contestati dalla procura “non sussistono”. Una assoluzione piena, netta. A pensare che quattro anni fa i due legali vennero arrestati e il giudice interdetto per due mesi. Un vero e proprio incubo per i tre imputati. Per Sdogati, magistrato stimato e apprezzato, fu un tormento terribile. L’indagine dei carabinieri del Ros, infatti, riguardava alcuni incarichi riguardanti le vendite per le esecuzioni immobiliari. Addirittura, secondo l’accusa, condizionati da una relazione sentimentale del giudice alla professionista indagata. Una vicenda che ha gettato ombre sull’operato del giudice Sdogati. Accuse che però si sono dimostrate infondate. I tre, per il Tribunale di Firenze, non hanno commesso alcun reato. Durante il processo, il sostituto procuratore della Repubblica, Luca Tescaroli, aveva chiesto la condanna  dei tre imputati: sei anni di reclusione per l’avvocato Mauro Bertoldi,  quattro anni ciascuno per l’avvocato Nicoletta Pompei e per il giudice Tommaso Sdogati.  Dopo alcune ore di camera di consiglio, il collegio penale, presieduto dal giudice Bonelli, ha assolto con formula piena i tre imputati. A Spoleto non ci fu nessuna corruzione, tantomeno favoritismi  nell’assegnazione degli incarichi. Nel frattempo però due persone, stimati professionisti, sono state arrestate e un bravo giudice disonorato ingiustamente. Per fortuna in molti hanno sempre creduto nella sua onestà e rigore professionale.