BOCCI A BASTIA: LO STATO E’ CONTINUITA’ FRA COMUNI, L’ITALIA E L’EUROPA

Nostradamus/Come fa una comunità a orientarsi nel territorio, pieno di lati oscuri, che credeva di conoscere e che, invece, si trasforma fino a rendersi incomprensibile? La domanda, girata alla politica, corre sulle ali di richieste precise: sicurezza, protezione reciproca, tentativi di darsi una mano, ricchezza e povertà, rimanere o partire, accogliere e proteggersi.

La politica, che risponde ai bisogni, prende un tono pacato, a volte dolente ma fermo, autorevole senza forzature, saggio senza iattanza, pulito, elementare, suona come un invito prendere sul serio la necessità della gente di parlarsi senza gli schemi di partito, le rigidità delle ideologie.
Bastia Umbra, Sala del Consiglio comunale, venerdì 28 febbraio, ore 17.30. Gianpiero Bocci festeggia pressoché in diretta la conferma a Sottosegretario agli Interni. L’occasione è un incontro del Pd sulla sicurezza, di fatto un lontano rullare di tamburi elettorali. Si sente però che l’onorevole parla del Comune come potrebbe parlare, in un altro consesso, dell’Italia tutta intera. Si avverte che per lui lo Stato è continuità fra i Comuni, l’Italia e l’Europa, che una realtà tira l’altra, che non importa da dove si comincia il discorso, ma da dove il discorso si fa dialogo fra cittadini. E il dialogo non è scontato, bisogna andarselo a cercare, “sentendosi un po’ meno partito è un po’ più movimento”. Molti i giovani in ascolto, che si sono ormai posizionati sulla prima fila della prossima contesa elettorale. Non danno l’impressione di essere degli spaccamontagne, hanno modi eleganti nei confronti del loro candidato alla carica di sindaco, anch’essa giovane, donna, espressione, come si dice, della società. Una compagine forse ancora un po’ rigida, ma ben disposta e disponibile. Si percepisce che la “rivoluzione dei giovani” ha bisogno della mano assennata, della parola fluida del Sottosegretario poco più che cinquantenne. E allora la riflessione sul lavoro politico che si fa in Italia viene spontanea: la nuova pattuglia dei ministri ha un grande bisogno di questi “fratelli maggiori” che, hanno spessore perché sono ancora in cammino, cercano ancora essi stessi di vedere come esperienza la loro attività, avvertono che l’onda del cambiamento generazionale dei partiti è adesso, più che mai, sotto di loro, mentre va scivolando verso i trentenni, i quarantenni che riempiono questa Sala consiliare, le Sale consiliari di tutta Italia. Con questa emozione nel cuore, Bocci ha chiesto di allontanarsi in anticipo per andare, alle 21, a Roma, alla cerimonia del giuramento. E anche Nostradamus, una volta tanto, si è sentito un po’ più sereno.

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