Fiducia a Conte, i senatori umbri Grimani e Ginetti seguono Renzi: astensione

Non sono state ore tranquille per Giuseppe Conte quelle di ieri sera al Senato ma alla fine di una lunga e tormentata giornata è ancora vivo. Il contatore arriva a 156 sì, 140 voti contrari e 16 astenuti. La fiducia c’è, perché i sì superano i no e questo per la Costituzione basta. La solidità politica no, perché il margine è stretto. Non c’è stata nemmeno la ricucitura con l’ex rottamatore Matteo Renzi. Anzi, a differenza di quanto aveva fatto alla Camera, nella sua replica Conte il nome di Renzi lo fa. Ma non per tendere la mano, anzi: ” Avete scelto la strada delle aggressioni e degli attacchi mediatici” .  Nei corridoi di Palazzo Madama la scommessa era a che punto si sarebbe fermata l’asticella della maggioranza, se avrebbe superato quella assoluta da 161 o , se meno ambiziosamente, si sarebbe fermata sopra i 155. L’altra scommessa era più delicata: se in soccorso della maggioranza sarebbero arrivati pezzi di Forza Italia, Udc e Italia Viva.  Per tutto il giorno singoli peones hanno goduto di celebrità, la frase più ricorrente è stata ” non confermo e non smentisco”. Tra i corteggiati c’è stato anche il senatore umbro, ex Sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani, eletto tre anni fa nella lista bloccata del Pd. Con lui l’altra senatrice umbra Nadia Ginetti, ex Sindaco di Corciano ,eletta per la seconda volta nella lista bloccata del Senato per conto del Pd. Senatori con un passato tutto a sinistra, ex sindaci con giunte di sinistra e agguerriti avversari – almeno a livello locale –  delle destre. Grimani , così si racconta nelle stanze dei democratici umbri, voluto a tutti i costi da Luca Lotti mentre la Ginetti sostenuta sempre dal Re del cashmere Brunello Cucinelli. L’ex Sindaco di San Gemini sembrava pronto a lasciare Renzi per tornare di nuovo nel Pd, l’ex Sindaco di Corciano, invece, non si è mai posto il problema. Alla fine entrambi hanno votato come il loro leader, per loro quello di Conte è un governo a termine e credono che Matteo Renzi prima o poi diventerà l’ago della bilancia. Il futuro, che appare alquanto incerto, non sembra fargli troppa paura. ” Io all’opposizione mi diverto”, ha detto ieri sera Matteo Renzi. Certo per Grimani e la Ginetti non sarà semplice spiegare agli umbri la loro posizione, addirittura stare all’opposizione di un governo Pd dopo essere stati eletti nelle liste bloccate del Pd. Ma ancora qualcosa può succedere, da qui a fine febbraio la caccia ai responsabili per allargare la maggioranza continuerà e Conte spera di trovare altri “costruttori”. I numeri presto aumenteranno, dicono fiduciosi alcuni democratici di Palazzo Madama. Qualcuno è convinto di portare via a Renzi alcuni senatori, lasciandolo dall’altra parte del campo. Grimani nelle prossime due settimane ci penserà ancora, la Ginetti no. Del resto è lo stesso Renzi a confessare che ” ne perderò tre o quattro nei prossimi giorni, specie i più giovani. Li ho già messi nel conto”.