Roma, conferenza Letta, le 10 cose piu’ importanti

Il premier Enrico Letta ha incontrato oggi i giornalisti per la tradizionale conferenza stampa di fine anno. Ecco le 10 cose più importanti che ha detto: INFORMAZIONE LIBERA E’ FONDAMENTALE. “La trasparenza dell’informazione è fondamentale, soprattutto in un tempo di comunicazione vorticosa come quello di oggi, in cui i cittadini devono farsi un’idea sulla base di un’informazione libera e pluralista”.

ITALIA HA LASCIATO SALA OPERATORIA. Sul fronte del lavoro l’Italia ha subito uno “shock durissimo”, come un “incidentato” che subisce “onde lunghe” da un incidente “duro”, ha detto Letta, esprimendo ottimismo: dopo l’incidente, l’Italia è stata portata in “sala operatoria”, ora abbiamo “lasciato il pronto soccorso e la sala operatoria e siamo in fisioterapia. E sono convinto che torneremo alla normalità”.

NEL 2014 L’ITALIA CE LA FARA’. Si conclude un anno in cui “la fatica sociale, soprattutto nell’ultima parte dell’anno, è evidente a tutti”, una fatica sociale “a cui dobbiamo dare risposte e stiamo dando risposte”, ha detto il premier. “Sono fermamente convinto che l’Italia ce la farà, perché oggi ci troviamo nelle condizioni di avere dietro le spalle la parte più complessa della crisi e la possibilità di cogliere davanti a noi opportunità importanti”.

CONFERMATO IMPEGNO SU STRADA TAGLIO TASSE LAVORO-IMPRESE. Letta ha confermato l’impegno del governo sulla “strada” della riduzione delle tasse per i lavoratori e le imprese. Durante la conferenza stampa ha sottolineato: “Riconfermo qui la volontà del governo e sarà così”. Ci sarà un “meccanismo di automatismo per la riduzione delle tasse dai proventi della spending review e dal rientro dei capitali dall’estero”.

RENZI NON VUOLE ANDARE AL VOTO PRESTO. “Assolutamente non ho il sospetto che Renzi voglia andare al più presto al voto”, ha detto Letta, che ha poi ricordato la “svolta generazionale” di cui ha parlato in apertura, aggiungendo: “Nessuno di noi farà gli errori che nel passato, durante svolte generazionali, ci sono stati”.

APPELLO A BERLUSCONI. “Mi sento di fare un appello a Berlusconi e a Forza Italia: non si facciano prendere la mano e scelgano la strada della deriva populista e nichilista”, ha detto Letta a proposito delle riforme istituzionali e costituzionali. “Sarebbe un errore, per il paese e per una persona, Berlusconi, che più volte è stato presidente del Consiglio e ha rappresentato l’Italia, ha una storia politica dietro le spalle che va valutata nel suo complesso e non può terminare con una deriva populista e nichilista”.

NON PREVISTO RIMPASTO DI GOVERNO. Il rimpasto di governo “non è un tema all’ordine del giorno”, ha ribadito il premier. Quella di gennaio “sarà una discussione sul programma e a quello ci atterremo”. Inoltre, ha aggiunto, “sono contento della squadra di governo, di come ha lavorato e di come è composta. E devo ringraziare anche i sottosegretari di Forza Italia che si sono dimessi”.

TROPPI DETENUTI IN ATTESA DI GIUDIZIO. Dopo l’intervento del governo sulle carceri, ha detto, “nel provvedimento che stiamo mettendo a punto per gennaio sulla giustizia ci sarà un altro passagio su questi punti, perché vogliamo continuare, vogliamo spingere il Parlamento perché la riforma delle norme di custodia cautelare vada nella direzione” di rendere la vita dei detenuti “meno drammatica di come purtroppo oggi avviene”.

A GENNAIO IN DISCUSSIONE LA BOSSI-FINI. Il governo intende intervenire su “alcuni aspetti della Bossi-Fini”, la legge sull’immigrazione, e per la “revisione degli standard dei Cie e del sistema dell’accoglienza in genere”, ha annunciato Letta.

NEL 2014 SARA’ VIA IL BICAMERALISMO PERFETTO. Il 2014 sarà l’anno in cui in Italia si risolverà “il problema del bicameralismo perfetto”, “da eliminare”, ha assicurato Letta. “L’anno prossimo – ha detto – sarà un anno nel quale noi al mondo, all’Europa, racconteremo che l’Italia sarà finalmente riuscita a risolvere uno dei problemi che rende più complicata la sua attività decisionale, normativa e legislativa, il problema del bicameralismo perfetto”.

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