Muore dopo un colpo di pistola nella caserma di Orvieto: condannato giovane finanziere

Un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa, è la condanna inflitta dal Tribunale di Terni in composizione monocratica a un giovane finanziere trentaquattrenne, originario della provincia di Napoli, accusato di omicidio colposo e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, a seguito della morte di un collega, trentenne, Michele Grauso originario di San Nicola la Strada (Caserta). La tragedia è avvenuta il 10 maggio del 2020 dopo oltre due anni di agonia. Il 24 novembre del 2017, infatti, il militare, mentre si trovava all’interno di una cameretta del centro di addestramento e specializzazione della guardia di finanza di Orvieto, era stato raggiunto al collo e alla testa da un proiettile partito dalla pistola Beretta 92 che il compagno di corso stava maneggiando. Le condizioni del giovane finanziere campano erano apparse subito gravissime. Dopo un primo ricovero nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Perugia fu trasferito in una struttura sanitaria privata per lungodegenti a Bologna e, infine, all’ospedale Maggiore del capoluogo emiliano dove era deceduto. “Prendiamo atto della decisione ma l’appello appare quantomeno probabile”, ha detto il difensore dell’imputato, l’avvocato Gianluca Brionne. “Anche in ragione del fatto – ha aggiunto il legale – che l’evento si è verificato per colpa non assistita dalla violazione delle norme di sicurezza sul lavoro ed il decesso, come emerso dagli accertamenti medico legali, pur in un quadro compromesso da oltre due anni, è avvenuto a causa del Covid”