Cna, le costruzioni pilastro dell’economia dell’Umbria: aumentano le imprese e gli occupati

“Con una crescita del 2,5% del numero delle imprese e un 15,9% di occupati, il settore delle costruzioni si conferma un pilastro dell’economia dell’Umbria nel periodo 2019-2023”: è il commento di Emanuele Bertini, presidente regionale di Cna Costruzioni dopo la nuova indagine realizzata dal centro studi Sintesi. “Le imprese di costruzioni hanno svolto un ruolo trainante per tutta l’economia regionale nell’ultimo quadriennio –  ha dichiarato Bertini – dopo gli anni di crisi grave iniziati intorno al 2008 e proseguiti fino all’avvento della pandemia. Finalmente il settore ha potuto risollevare la testa e dare un contributo fondamentale alla produzione di ricchezza”. Secondo il report, illustrato nel corso di una conferenza stampa da Pasquale Trottolini, responsabile regionale di Cna Costruzioni, “il comparto ha fatto registrare un aumento del numero delle imprese, ma soprattutto degli addetti, contribuendo in maniera significativa al rilancio dell’occupazione regionale nella fase post pandemica, pur scontando una grande difficoltà di reperimento del personale”. Complessivamente, infatti, il numero delle imprese è passato dalle 10.755 unità del 2019 alle 11.022 nel 2023. La dinamica sorprendente è quella del numero degli addetti, passati da 24.534 a 28.445, con un incremento pari al 15,9%, superiore a quello di tutti gli altri settori. La crescita, spiega la Cna,  ha cambiato anche il peso delle costruzioni all’interno dell’economia regionale, che adesso rappresentano il 13,4% delle imprese umbre, il 10% degli occupati di tutto il settore privato e apportano un contributo al valore aggiunto pari al 5,2%. ” Il fenomeno della crescita dimensionale delle imprese umbre registrato dalla nostra recente indagine sul sistema economico regionale – prosegue Trottolini – si conferma anche per le imprese di costruzioni, la cui dimensione media passa da 2,4 a 2,9 addetti, un salto importante anche se inferiore alla media regionale generale (3,7). A crescere sono state sia le piccole e medie imprese che quelle di micro dimensioni, che continuano a rappresentare oltre il 95% del totale (10.515), dando lavoro a 18.000 persone (63,3% del totale degli occupati nel settore), un dato che conferma l’importanza delle imprese artigiane all’interno del settore”. L’altro dato rilevante messo in evidenza dalla ricerca è la prevalenza dei lavori specializzati all’interno del macro comparto delle costruzioni, che comprende anche le imprese di impiantistica, infissi, finitura edifici, coperture.  “Una prevalenza – prosegue Trottolini – sia in termini di numero di imprese (7.568 pari al 68,7%), sia per numero di addetti (17.768 pari al 62,5%). Una dinamica confermata anche dal numero di imprese iscritte nel 2023”. Il settore è tornata a crescere anche grazie agli incentivi fiscali per il sistema casa, in particolar modo grazie alla possibilità di accedere alla cessione del credito e allo sconto in fattura, che sono stati il vero motore della riqualificazione del patrimonio immobiliare, generando in Umbria oltre 4 miliardi di investimenti. A questo va aggiunta la svolta significativa della ricostruzione post sisma e la nuova stagione delle opere pubbliche. Ma ora c’è necessità di guardare al futuro. “Vanno riordinati e stabilizzati i bonus casa in un’ottica che guardi ai prossimi 25 anni – secondo il direttore regionale di Cna, Roberto Giannangeli – per arrivare nel 2050 con un parco residenziale ad emissioni zero. Ma soprattutto vanno ripristinati la cessione del credito e lo sconto in fattura”.