Coronavirus, in Umbria meno pazienti in Ospedale, non era scontato. Dati che fanno respirare.

Per la prima volta registriamo in Umbria un minor numero di pazienti ricoverati in Ospedale. Ad oggi i ricoverati sono in tutto 204, all ‘inizio della settimana erano 220. In pochi giorni abbiamo , quindi , 16 pazienti in meno nei letti dei nostri nosocomi. Una percentuale non di poco conto, soprattutto se rivolgiamo lo sguardo su quanti sono in terapia intensiva. L ‘ultimo bollettino ufficiale di questa mattina , domenica 5 Aprile, ci conferma che da diversi giorni nelle nostre rianimazioni ci sono 44/45 pazienti da Covid-19. E’ sicuramente un’ottima notizia, è il primo calo significativo da quando è iniziata l’emergenza sanitaria. Consente ai nostri ospedali di respirare, i nuovi pazienti hanno sintomi meno gravi e in Umbria c ‘ è stata la capacità di contenere una crescita del numero di soggetti infetti. Non era un risultato scontato, mollare adesso sarebbe da incoscienti. Sappiamo , infatti, che agli asintomatici non viene fatto alcun tampone. Ma per una volta , dopo settimane di sole notizie negative, proviamo a sorridere: coloro le cui condizioni sono così gravi da necessitare il ricovero si sta assottigliando. E visto che spesso gli Ospedali si sono trasformati in cassa di risonanza del contagio, è un risultato importante. Dal punto di vista matematico sarà possibile ritenere di averla avuta vinta contro il coronavirus soltanto quando il valore dell’Ro ( l’erre-zero, l’indice di contagiosità ) sarà inferiore a 1. Vuol dire che bisognerà arrivare al momento in cui per ogni individuo infetto ci sarà meno di un nuovo contagio. Ecco perchè è necessario continuare a rispettare le regole. Il rischio di uno stallo ancora più duraturo dipenderà soltanto da noi, da quanto saremo in grado di comprendere gli allarmi che la scienza ci sta lanciando, giorno dopo giorno, e di comportarci di conseguenza. Di fronte a questo nemico sconosciuto che sta mettendo in ginocchio famiglie e redditi, gli umbri devono saper essere all’altezza della propria storia.