Doping nelle palestre, quattro persone nei guai: sostanze proibite per atleti

L’inchiesta sui presunti casi di commercio illecito di anabolizzanti e farmaci  destinati ad atleti di body building si amplia. Altre quattro persone, frequentatori di palestre, sono indagate dalla Procura della Repubblica di Perugia. Sono accusate, a vario titolo, di utilizzo o somministrazione di farmaci o altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, estorsione e ricettazione. Dopo il patteggiamento per lo smercio di sostanze dopanti da parte di una famiglia di Gubbio ( marito, moglie, madre e padre ) a condanne da tre anni a venti mesi di reclusione, la Procura ha fatto recapitare  l’avviso di conclusione delle indagini ad altre quattro persone. Dalla ricostruzione della Procura due degli indagati in concorso con l’eugubino arrestato nel novembre scorso avrebbero “acquistato e trasportato a Perugia farmaci e sostanze idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti”. In una delle consegne , secondo i magistrati di piazza Partigiani, l’indagato principale avrebbe ordinato 10 mila euro di sostanze dopanti in Bulgaria. La tentata estorsione sarebbe stata consumata subito dopo quando l’indagato avrebbe “simulato un finto sequestro da parte delle forze dell’ordine” per poi pretendere dall’eugubino “una somma a titolo di riscatto”. Il tutto mediante “la minaccia di privarlo definitivamente delle sostanze dopanti” costringendolo a “corrispondere quattro mila euro”. Ora i quattro potranno difendersi dalle accuse della Procura avendo ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.