L’epidemia sta ringiovanendo, in Umbria bambini fra 3 e 18 anni al primo posto per nuovi contagi

La notizia arriva dall’ Associazione italiana di epidemiologia (Aie) : la pandemia si sta ringiovanendo. E l’ Umbria,  in questo momento, insieme alla provincia di Brescia, è l’area più critica. Il monitoraggio Aie racchiude 12 regioni, per un totale di cinquanta milioni di abitanti. Si tratta di un monitoraggio importante anche per un’altra ragione: la divisione dei contagi per classe di età. Un’analisi , in questo periodo dell’emergenza caratterizzato da focolai di variante inglese e non solo, particolarmente utile . L’ epidemia sta “svecchiando”, scendono infatti i tassi di contagio sopra i 65 anni. Sono stabili tra i 18 e i 64 anni, aumentano invece tra i minorenni. I giovani in molte regioni rappresentano la categoria più attaccata dal coronavirus. Tra la popolazione al di sotto dei 18 anni il valore dell’incidenza per i bambini più piccoli (0-2 anni) è stabile . Sostanzialmente stabile anche quello  dei bambini tra 3 e 5 anni che nelle ultime settimane avevano invece registrato un incremento. Pur con valori diversi , anche questa settimana le classi di età 11-13, 14-18 e 19-24 sono al primo posto in molte regioni. Nella popolazione adulta , netto il decremento delle persone oltre gli 84 anni di età  e sostanzialmente stabile quello delle altre classi di età.  L’andamento dell’epidemia fra i bambini in questo momento è uno dei temi tra i più attenzionati dagli esperti. Quanto sta avvenendo in Gran Bretagna fa emergere una maggiore contagiosita’ della variante inglese fra i più piccoli. Non ci sono invece segnali  che il ceppo britannico provochi  una malattia più grave in età pediatrica. La situazione più critica oggi, secondo l’ Aie,  si registra in Umbria dove i bambini fra 3 e 18 anni sono nettamente al primo posto per nuovi contagi. Una crescita dei casi fra i più piccoli si registra anche in Lombardia, soprattutto nella provincia di Brescia.