Loggia Ungheria, Procura di Perugia indaga sulla lista segreta. Ascoltati Di Matteo e Ardita

E’ impegnata nella ricostruzione dei rapporti tra le varie persone indicate nei verbali dell’avvocato Piero Amara la procura della Repubblica di Perugia titolare di uno dei tronconi d’inchiesta relativi alla presunta loggia segreta “Ungheria”. I documenti sono stati trasmessi ai magistrati del capoluogo umbro da quelli di Milano. Nei verbali vengono chiamate in causa anche alcuni magistrati in servizio a Roma. Circostanza che ha portato al coinvolgimento dell’Ufficio guidato da Raffaele Cantone, competente a occuparsi delle indagini che riguardano i magistrati della capitale. Il reato ipotizzato nel fascicolo sembrerebbe quello di associazione segreta ma l’indagine sembra puntare anzitutto a trovare riscontri o smentite ai presunti rapporti tra i personaggi indicati da Amara. A coordinare gli accertamenti, oltre al procuratore capo, ci starebbero anche i sostituti Gemma Miliani e Mario Formisano. Gli stessi che hanno condotto l’inchiesta a carico dell’ex consigliere del Csm Luca Palamara e hanno firmato l’avviso di conclusione indagini per concorso in millantato credito nei confronti di Amara e altri due indagati. Cantone avrebbe già ascoltato  nei giorni scorsi Nino Di Matteo, magistrato antimafia e oggi consigliere del Csm, pure lui destinatario di un plico anonimo con l’interrogatorio di Amara nei passaggi su l’ex consigliere del Csm Sebastiano Ardita, tra i presunti componenti della loggia Ungheria, e lo stesso Ardita. Ai due Cantone, molto probabilmente, avrà chiesto chiarimenti e spiegazioni utili per verificare l’esistenza della consorteria massonica che , a detta di Amara, arruolava magistrati, avvocati, politici e alti ufficiali delle forze dell’ordine. Piero Amara sostiene infatti di avere una lista di 40 nomi, ma non l’ha mai consegnata. Una vicenda che viene alla luce, in parte, nella primavera-estate del 2020 quando l’ex componente del Csm Piercamillo Davigo confidò ad alcuni componenti dell’organo di autogoverno dei giudici l’esistenza di una indagine  giudiziaria su una loggia massonica coperta nella quale erano coinvolti nomi importanti e alcuni magistrati. Lo avrebbe saputo dal Pm milanese Paolo Storari che gli aveva consegnato i verbali segreti di Piero Amara, lamentando l’inerzia del procuratore di Milano Francesco Greco. Ora sarà la Procura di Perugia, insieme ad altre, a ricostruire esattamente i rapporti indicati da Amara provando a trovare conferme e riscontri oppure smentite.