Nuovi lockdown, vertice governo-regioni: l’Umbria nel mirino delle realtà a rischio.
E’ in corso il vertice tra i rappresentanti delle Regioni e dei Comuni con il Ministro della Salute Roberto Speranza e degli Affari Regionali Francesco Boccia, per discutere le nuove misure che il governo dovrà adottare per cercare di arrestare l’aumento dei contagi da coronavirus che in poche settimane hanno fatto registrare una preoccupante impennata. Sul tavolo dei partecipanti alla riunione la situazione epidemiologica e sanitaria del Paese che il Ministro Speranza , in una dichiarazione rilasciata al Corriere della Sera, non ha esitato a definire “terrificante”. Ci sono 48 ore per provare a dare una stretta ulteriore; ciò che preoccupa il governo è che ci sia ancora “troppa gente in giro” e “negli ospedali c’è troppo affollamento”. Tra le Regioni sotto osservazione c’è anche l’Umbria , insieme a Lombardia, Piemonte, Liguria, Puglia, Calabria, Sicilia e Campania. Tra le ipotesi che stanno emergendo dal confronto di questa mattina c’è anche la possibilità di introdurre il divieto di spostamento tra le Regioni e la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana. Ma anche altre misure più rigide con mini lockdown per le aree più a rischio. Ma l’impennata della curva dei contagi mette a rischio alcune attività sulle quali il governo non aveva intenzione di imporre altre restrizioni, come la scuola. Purtroppo un’impennata così rapida rischia di mettere in discussione la didattica in presenza; l’idea che sta emergendo dall’incontro di oggi è di lasciare alle Regioni la possibilità di sospendere le lezioni in presenza anche per elementari . Insomma il governo sceglie di agire a livello nazionale con un decreto “cornice” che alza l’asticella dei divieti e lascia a governatori e sindaci la possibilità di intervenire sul proprio territorio seguendo però un unico criterio: adeguare le decisioni all’indice di contagio e alla situazione delle strutture sanitarie indicate nel monitoraggio settimanale messo a punto dall’Istituto superiore di sanità. Da quello che sta emergendo sembra che l’Umbria è nel mirino delle ipotesi più drastiche. Infatti dal monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità emergono pochi spunti di ottimismo. A cominciare dall’indice Rt all’1,67, con una tendenza alla crescita. Che è in corso un rapido peggioramento lo si nota dal numero elevato dei contagi, registrato negli ultimi giorni. C’è sostanzialmente una situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa in tutta la regione con rischi di tenuta del sistema sanitario.