Ranghi ridotti al Silvestrini. L’ Ospedale non riparte nonostante due soli ricoveri per Covid.

Lo abbiamo più volte scritto, inutilmente.  L’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, il più grande dell’Umbria, è ancora in una situazione di stallo. L’ attività ordinaria è pressoché ferma malgrado che ad oggi ci sono solo due malati ancora ricoverati per il Coronavirus. Siamo ancora a ranghi ridotti con malati che aspettano di poter entrare per fare le cure e gli interventi programmati da tempo. Eppure il Commissario straordinario Antonio Onnis, da un anno al vertice dell’ Azienda Ospedaliera di Perugia ( sarebbe meglio parlare non più di commissario ma di fatto Direttore Generale ) , non manifesta alcuna preoccupazione. ” Abbiamo ripreso l’ attività chirurgica al 50%, fare una previsione  di tempi, in questa situazione di guardia alta (? )  non è facilissimo “, ha dichiarato Onnis ieri l’ altro a due giornalisti de “La Nazione”. Guardia ancora alta ? Ma se ci sono solo due ricoverati per il SarsCov2 al Santa Maria come può il massimo responsabile dell’azienda Ospedaliera parlare ancora di momento straordinario . Non è in grado ancora di fare previsioni sui tempi ? Cosa altro deve acquisire per poterle fare. Dal vertice della più grande struttura sanitaria umbra ci si aspetterebbe una maggiore certezza nelle decisioni, soprattutto quando ci sono pazienti in attesa. Nello stesso tempo è difficile comprendere il silenzio dell’ assessore alla Salute Luca Coletto. Non ripristinare l’ attività ordinaria a oncologia non è cosa accettabile. Non basta dire che  una parte di pazienti vengono spostati all’ Ospedale di Gubbio o alla clinica privata di Monteluce, in base all’ accordo stipulato tra Regione e privati. L’ attività ordinaria non decolla nemmeno in altri reparti particolarmente delicati come Cardiochirurgia, Neurochirurgia e tutta la Chirurgia programmata. Ma , la domanda che sorge spontanea, come è possibile tutto questo quando al Silvestrini sono ricoverati solo due malati di coronavirus. Da un servizio del sempre puntuale quotidiano La Nazione emergerebbe che nel frattempo ci sarebbe invece un boom di accessi alle cliniche private, con una quindicina di medici  della sanità pubblica  che operano nelle strutture private. A Porta Sole vengono eseguiti gli interventi di Chirurgia senologica,  di dermatologia e ginecologia.  Quelli di ortopedia alle cliniche private Villa Fiorita e Lami,  mentre Chirurgia e Oculistica alla clinica Liotti. Secondo il direttore di una clinica privata in queste prime due settimane sono stati operati dai 180 ai 200 pazienti. Da una parte con orgoglio si rivendica che  – per fare solo un esempio –  da cinque giorni consecutivi, in Umbria,  non ci sono nuovi positivi , dall’ altra i nostri Ospedali continuano a lavorare a ranghi ridotti. Qualcosa non torna.