Regione Umbria, ecco la manovra: fondi per dissesto idrogeologico e viabilità

PERUGIA –  Il Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2019/2021 è stato illustrato dall’assessore Antonio Bartolini nella Prima Commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Andrea Smacchi. Bartolini, accompagnato dal dirigente del servizio Programmazione strategica generale Carlo Cipiciani, ha spiegato che “in questo momento, in Umbria, ci sono piccoli segnali di ripresa” e che “la novità principale del Defr consiste nello sblocco di circa 54milioni di euro di spesa per investimenti, “grazie all’intesa storica in conferenza Stato-Regioni dell’ottobre scorso. Un accordo che comporta una forte assunzione di responsabilità da parte delle Regioni, con limiti importanti: le spese programmate nel bilancio devono essere fatte e rendicontate entro marzo dell’anno successivo, altrimenti le somme vengono tagliate e riportate a Roma. Per questo vogliamo costituire una unità di missione che segua direttamente queste spese”. Nel contesto del Defr l’Assessore ha delineato anche la manovra di bilancio 2019-2020 che non prevede l’aumento della pressione fiscale.

Il DEFR parte dallo stato delL’ECONOMIA UMBRA che, dopo la crisi, STA REAGENDO POSITIVAMENTE . Nel 2018 i dati, le stime e le indagini mostrano tutte andamenti positivi, ma anche la necessità di lavorare per aumentare il VALORE AGGIUNTO delle imprese. Un’indagine di Unioncamenre mostra un aumento della produzione del 2,7 per cento; l’export cresce del 7,4 per cento nel 2017 e del 5,6 nel primo semestre 2018; le presenze turistiche aumentano nei primi 8 mesi del 2018 dell’11,7; l’occupazione cresce dell’1,5 per cento nel secondo semestre 2018, mentre la disoccupazione cala del 14,9; i prestiti del settore produttivo aumentano del 5,4. Dati congiunturali che inducono a un CAUTO OTTIMISMO. Dal 2014-2015 ci sono segni di ripresa produttiva, dell’export, dell’occupazione. Torna a crescere anche la produttività, in particolare nel manifatturiero. Gli INDIRIZZI DEL DEFR per il 2018 puntano ad un rafforzamento delle politiche di RIFORMA ISTITUZIONALE, con l’avvio del percorso dell’autonomia selettiva dell’ex articolo 116 della Costituzione; ad un utilizzo dei FONDI STRUTTURALI nei settori produttivi, con internazionalizzazione e innovazione, qualità nell’agricoltura e posizionamento dell’immagine turistica; ad investimenti per lo SVILUPPO SOSTENIBILE nella programmazione del territorio, le infrastrutture, gestione efficiente dell’energia e dei rifiuti; ad un miglioramento del SISTEMA DI WELFARE regionale, centrato nel nuovo piano sanitario che è l’obiettivo fondamentale nel prossimo anno; alla sfida della PROGRAMMAZIONE INTEGRATA territoriale, con la gestione dell’agenda urbana, delle aree interne e dell’Iti del Trasimeno, che hanno dati sul target di spesa migliori di quello che si pensava. Senza dimenticare l’emergenza, la RICOSTRUZIONE e la ripartenza economica delle aree colpite dal sisma, che l’anno prossimo vedrà la partenza delle opere pubbliche. Tema centrale la PROGRAMMAZIONE 2021-2027. Quella 2014-2020 mostra dati interessanti: su oltre un miliardo e mezzo di euro a disposizione per le politiche regionali di sviluppo, le risorse impegnate sono 736milioni di euro e le pagate 304milioni. Rilevante, poi, l’INTESA raggiunta in CONFERENZA STATO-REGIONI per la definizione delle modalità del concorso della Regioni agli obiettivi di finanza pubblica, che sblocca circa 800milioni a livello nazionale per la spesa per investimenti. L’accordo prevede lo scambio di una quota di avanzo sul pareggio di bilancio con la possibilità di SPESA PER INVESTIMENTI orientando l’avanzo delle Regioni al rilancio e all’accelerazione degli investimenti pubblici. In particolare per l’Umbria si tratta di 53,9 milioni per il rilancio degli investimenti aggiuntivi: 3,6 milioni per la messa in SICUREZZA DEGLI EDIFICI, compreso il miglioramento e l’adeguamento sismici; 25,8 per la prevenzione del RISCHIO IDROGEOLOGICO e tutela ambientale; 10,4 milioni per VIABILITÀ e trasporti; 7,7 per l’EDILIZIA SANITARIA e l’edilizia pubblica residenziale; 6,2 per le IMPRESE, puntando su ricerca e innovazione. Inoltre l’intesa prevede la salvaguardia integrale dei trasferimenti per le POLITICHE SOCIALI; la realizzazione dell’obiettivo di finanza pubblica richiesto dalla manovra; lo sblocco dell’utilizzo dell’avanzo di amministrazione; lo sblocco degli investimenti sul fondo per il finanziamento degli investimenti e lo SVILUPPO INFRASTRUTTURALE. In questo contesto il BILANCIO 2019-2021 non prevede alcun aumento della pressione fiscale e manterrà le agevolazioni fiscali esistenti; prevede il contenimento e la riduzione delle spese correnti e di funzionamento per favorire la riqualificazione della spesa regionale a favore degli investimenti; la riprogrammazione delle quote di cofinanziamento regionale per la programmazione comunitaria 2014-2020 per garantire il conseguimento dei target intermedi di spesa dei programmi; la riduzione ulteriore del livello di indebitamento.

Negli INTERVENTI Attilio Solinas (Misto.Mdp) ha chiesto attenzione per il lavoro, lotta alla burocrazia e l’aumento dei fondi per la sanità; Claudio Ricci (Misto-Rp/Ic) ha salutato positivamente lo sblocco dell’avanzo di bilancio per gli investimenti, ricordando che servono indicatori per capirne l’efficacia, e la necessità di far partire operativamente la ricostruzione; Giacomo Leonelli (Pd) ha sottolineato la reazione positiva delle parti sociali, sollecitando investimenti per la viabilità e per i giovani; anche per Valerio Mancini (Lega) la manutenzione straordinaria della viabilità è fondamentale, così come i progetti di screening per alcune parti dell’Umbria presenti nel precedente Defr; Sergio De Vincenzi (Misto-Un) ha ricordato l’importanza dei fondi per il rischio idrogeologico

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