Scarcerazione Menenti, il ministro Bonafede manda gli ispettori. L’assassino:” Capisco il dolore dei genitori”.

” Capisco il dolore dei genitori  di Alessandro”, cosi’ avrebbe confessato Riccardo Menenti al suo legale Giuseppe Tiraboschi.  L’assassino di Alessandro avrebbe aggiunto che lui ” si e’ limitato a prendere atto della decisione del giudice e uscire dal carcere “, come a giustificare la scarcerazione. Nel frattempo il Ministro di grazia e giustizia Alfonso Bonafede accoglie l’appello dei genitori di Alessandro Polizzi  e manda gli ispettori del ministero per capire se ci sono responsabilita’ sulla scarcerazione di Riccardo Menenti.  Ieri i genitori di Alessandro sono andati a Roma , insieme ad altre persone, per protestare e chiedere giustizia davanti alla Corte di Cassazione. C’e’ stato un momento di tensione quando alcuni agenti di polizia si sono avvicinati a papa’ Giovanni chiedendo i documenti. Il papa’ di Alessandro, a quel punto , non e’ riuscito a trattenere la rabbia urlando ” vergogna !”. I poliziotti hanno capito bene la situazione e con il tradizionale buon senso hanno consentito ai famigliari di continuare la protesta in piazza Cavour.  Mamma Daniela, invece,  ha inviato al Ministro di grazia e giustizia una lunga lettera dove denuncia che ” grazie  a cavilli e’ stato consentito ad un assassino di tornare libero”.  AGGIORNAMENTO del 18 gennaio ore 16,30.————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————Rabbia,  sgomento e tanta delusione il giorno dopo la scarcerazione di Riccardo Menenti, l’assassino di Alessandro Polizzi ucciso la notte tra il 25 e il 26 marzo del 2013 nella casa di via Ettore Ricci a Perugia.  Condannato all’ergastolo, condanna confermata sette mesi fa dalla Corte d’ Appello di Firenze. Eppure il 1o gennaio scorso l’omicida di Alessandro Polizzi torna in liberta’ per decorrenza dei termini. ” Lo Stato ha ucciso  due volte mio figlio, oggi lo ha ucciso di nuovo”, grida la mamma di Alessandro Polizzi. Si sente tradita quella donna, si sente di dire tante cose su questo Stato  e su questa giustizia, ma Daniela Ricci e’ una mamma buona , come tutte le mamme e preferisce piangere piuttosto che insultare. In questi anni il suo dolore e’ stato feroce,il suo silenzio assordante mai una parola fuori posto in questi anni di processi. Un silenzio rispettoso, aveva fiducia  nella giustizia, si fidava dello Stato. Quelle certezze oggi traballano, barcollano, vacillano tra mille perche’.  E’ stordita perche’ un altro terremoto si muove sotto i suoi piedi. Adesso e’ costretta ad essere quello che non e’. ” Mi sento violentata”, confessa mamma Daniela. Per dei cavilli l’assassino di suo figlio e’ libero. Un dolore insopportabile per una mamma. Un senso di smarrimento, di insicurezza e di ansia lo avverte la fidanzata di Alessandro, Julia Tosti, che quella notte del gennaio 2013 e’ riuscita solo per miracolo a non fare la stessa fine del suo fidanzato. Viva per miracolo grazie alle sue urla che svegliarono i vicina di casa.  ” Adesso ho paura”, confessa Julia. Tanta paura perche’ quell’uomo ” cerco’ di finirmi a sprangate in testa dopo averci sparato”.  I ricordi sono un terreno minato portano sempre a rivangare, riemergono e nessuno puo’ consolarti. Sono dolorosi e arrivano come una fitta, difficile da metabolizzare. ” I ricordi di quella notte, ammette Julia,  mi fanno ancora troppo male, mi faranno male per sempre “.  Ora tutti sperano che la Cassazione faccia in fretta , sara’ Daniela con il resto della famiglia a scendere oggi a Roma per dire alle toghe della Corte che cosi’ non e’ possibile.