Vaccino, furbetti in fila: interviene la magistratura. L’inefficienza ” produce morte”

Draghi è stato chiarissimo: alcune Regioni trascurano gli anziani in favore di gruppi con poteri contrattuali. Una bacchettata che si è fatta sentire anche in Umbria. La confusione e i ritardi del resto sono sotto gli occhi di tutti, rappresentano un bruttissimo biglietto da visita per alcuni governatori e strutture regionali. In Umbria gli echi dell’intervento di Draghi non si sono ancora spenti anche perché in questa settimana , che sta per terminare , è successo di tutto. Anziani e fragili trascurati e alcune inadempienze sono emerse clamorosamente. E’ sicuramente un segno di difficoltà e debolezza. Fra avvocati, amministratori pubblici e altri, la filosofia è sempre la stessa. Regione che vai, categorie che trovi. Il Paese  dei furbetti offre il suo ricco campionario di soggetti che, a cavallo tra regole e libere interpretazioni delle stesse, mettono la freccia di sorpasso e si garantiscono l’immunità dal Covid prima di anziani e pazienti fragili. E in questi casi , come ha ricordato il professor Enzo Cheli, vice presidente emerito della Corte Costituzionale, ” l’inefficienza produce morte”.  A pensare che il diritto alla salute è l’unico qualificato nella Costituzione come fondamentale. Sugli errori e inefficienze si stanno muovendo anche diverse indagini da parte della magistratura. Una della procura della Repubblica di Bari che ha acquisito l’elenco dei vaccinati e ha constatato la presenza di troppi operatori sanitari e volontari. Molti – almeno così sembra dai primi approfondimenti – si sarebbero addirittura iscritti ad associazioni solo per avere il vaccino. Tra gli immunizzati anche amministratori locali; a Brindisi erano iniziate le vaccinazioni dei magistrati ma dopo le parole di Draghi è stato imposto lo stop. Gli avvocati, invece, non avrebbero fatto in tempo nemmeno ad iniziare. Un’altra inchiesta è stata avviata dalla Procura di Firenze, chiamata a verificare quanto avvenuto sul portale delle prenotazioni. Sembra che  in fondo all’elenco dei soggetti vaccinabili con priorità  si sarebbero infilate tantissime altre persone. I Carabinieri hanno acquisito un elenco di 57 mila nomi per verificare quanti tra questi avevano davvero il diritto di precedenza.  Anche la Procura di Arezzo avrebbe aperto un fascicolo per chiarire come sono state compilate le cosiddette liste dei ” panchinari”. Questa mattina la Presidente dell’ Umbria Donatella Tesei ha illustrato in una conferenza stampa, insieme all’assessore Luca Coletto,  gli obiettivi del nuovo piano adottato dalla Regione. La priorità, è stato riferito, è completare la vaccinazione per il Covid degli ultraottantenni. Il commissario per l’emergenza Massimo D’Angelo ha spiegato che per gli ultraottantenni ” si è provveduto ad anticipare ad aprile gli appuntamenti fissati per maggio “. Finalmente,  direbbero gli anziani e fragili. Quello che è certo è che si poteva fare di più prima.