Allarme morbillo in Umbria, boom di casi fra adulti e bambini: + 316% fra 2015 e 2016

Allarme morbillo in Umbria, con un deciso aumento dei casi sia fra i bambini sia fra gli adulti. Una situazione che preoccupa, in un quadro nazionale decisamente complicato con una crescita del 230 per cento dei contagi rispetto allo scorso anno. Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana le regioni più colpite. L’Umbria per il momento non rientra tra le zone con epidemia, ma l’attenzione è alta considerato che tra il 2015 e il 2016 c’è stato un aumento dei casi del 316 per cento: da 6 a 25. A diffondere i dati è lo stesso assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini, attraverso un post sul suo profilo Facebook, attraverso il quale ha lanciato un appello a vaccinare i bambini, visto che la prevenzione è l’unica arma efficace per evitare malattie del genere.
“Calano le vaccinazioni – ha scritto Barberini – e tornano malattie pericolose come il morbillo. In Italia, a gennaio 2017, sono stati segnalati circa 700 casi: il 230% in più rispetto al 2016. In Umbria la situazione è sotto controllo, ma l’attenzione è alta visto che negli ultimi tempi il morbillo è sempre più diffuso. E non solo fra i bambini, ma anche fra adolescenti e giovani-adulti sopratutto fra 30 e 40 anni, con qualche episodio anche oltre 50 anni. Si è passati da 1 caso nel 2013 e 1 nel 2014, a 6 nel 2015, 25 nel 2016 e già 12 nel 2017, con più focolai: tutte persone, soprattutto adulte, non vaccinate o che non hanno completato il ciclo vaccinale”.
“Il morbillo – ha evidenziato ancora l’assessore alla Sanità – è una malattia pericolosa pervaccinibarberini la salute: può portare gravi polmoniti, encefaliti, fino alla morte nei casi più seri. Le vaccinazioni infantili sono indispensabili per evitare patologie come il morbillo. In Umbria c’è stato calo progressivo dei vaccini, come tutta Italia: siamo passati dal 95,4% del 2010 all’87,5 del 2015, con un lieve miglioramento nel 2016: 89,6%. Dati superiori alla media nazionale che nel 2015 era del 85,3%, ma non rassicuranti: la soglia di sicurezza è di almeno il 90%. Ribadisco: le vaccinazioni infantili sono un atto di prevenzione, una responsabilità verso i propri figli e un gesto di solidarietà verso la comunità”.

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