Tk-Ast, Fiom Cgil: “Bene l’andamento economico, ma quale futuro?”

TERNI – Si è concluso questa settimana il ciclo di “assemblee di organizzazione” svolte all’interno del gruppo AST, occasioni utili a fare il punto della situazione, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, sulle tematiche aziendali, ma anche sulle iniziative, non scollegate, che come organizzazione stiamo mettendo in campo in tema di legislazione del lavoro, a partire dall’abrogazione dei voucher e dal ripristino della responsabilità solidale negli appalti.
Dalle assemblee è emersa una soddisfazione rispetto all’andamento generale del sito che, ad oggi, testimonia una situazione economica, finanziaria, produttiva e di prospettiva sicuramente migliore rispetto agli anni precedenti.
Una situazione che, si è tenuto a ribadire come fatto più volte, è frutto della mobilitazione dei lavoratori che hanno avuto prima la capacità di modificare il piano industriale di ThyssenKrupp e successivamente di consentire, con sacrifici organizzativi e salariali, il raggiungimento dei risultati che oggi si stanno ottenendo.
Ma se l’andamento generale positivo è oggettivamente riconosciuto, altrettanto oggettivamente si vive in fabbrica un sentimento di preoccupazione rispetto a criticità ancora presenti che non sembrano andare nella direzione auspicata, al netto dei futuri e possibili assetti societari di TK.
In particolare, le vicende commerciali, la non chiarezza sul futuro di alcune ex società controllate e le criticità del sistema degli appalti, rappresentano ancora punti che per i lavoratori sono dirimenti per consolidare i risultati che si stanno ottenendo.
Inoltre, emerge un forte malessere rispetto alla gestione complessiva del sito, con particolare attenzione all’organizzazione del lavoro, alle modalità operative e ad una non chiarezza di ruoli, funzioni e responsabilità, che rischia di non far esprime al massimo le potenzialità produttive, professionali e lavorative presenti nel sito.
Dalle assemblee è emersa con forza la necessità di affrontare velocemente queste criticità e di aprire da subito una discussione sul contratto integrativo aziendale, che rappresenta l’elemento per misurare la vera volontà di Thyssenkrupp di declinare il contratto nazionale in azienda e di qualificare il sistema di relazioni sindacali.
I lavoratori, prima dell’azienda, hanno a cuore i temi come ambiente, salute, sicurezza, formazione, problematiche sociali, organizzazione e redistribuzione della ricchezza in azienda, con giusti ed equi riconoscimenti professionali ed economici, verso le maestranze che troppo hanno pagato in questi anni.
Infine si è espressa una forte soddisfazione per le iniziative della FIOM e della CGIL che hanno messo in campo una forte mobilitazione partita con la raccolta di 4,5 milioni di firme e che oggi potrebbe portare alla modifica di pezzi significativi del JOBS-ACT che hanno indebolito i diritti di chi lavora a solo vantaggio della “libertà” delle imprese.

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