Amianto in Tk-Ast: dubbi e possibili soluzioni in un’intervista esclusiva a Daniele Francescangeli, segretario Ugl Metalmeccanici

TERNI –  Il problema amianto sarà discusso lunedì in audizione in Regione con il direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro Paolo Pennesi , ed il presidente dell’Osservatorio nazionale amianto Ezio Bonanni. Un tema annoso, sollevato da Eros Brega, presidente della seconda commissione regionale, che lunedì lo approfondirà in commissione.

Daniele Francescangeli segretario Ugl Metalmeccanici – in un’intervista esclusiva tocca vari punti della questione.

Amianto: un problema che in questi giorni sta facendo prendere diverse posizioni e linee di pensiero. Cosa ne pensa? “Penso che se ci sono gli estremi per avere diritti e per ottenere dei benefici dall’esposizione all’amianto. Deve essere un diritto della politica farli diventare attuativi. Se c’è una legge in Ast, nelle sue controllate o associate relativa a questo fenomeno, deve essere rispettata. Chi lavora versa soldi ed è giusto che poi questi soldi diventino benefici per chi è stato esposto. Cosa differente quando c’è qualcuno che denuncia la presenza di  scorie all’interno delle fabbriche. In questo caso sono l’azienda e gli enti competenti che devono fare verifiche e accertamenti per sanare subito il problema. Non facciamo però la caccia alla streghe se quel amianto è trattato nelle norme di legge”.

Se ci fosse realmente amianto all’interno delle fabbriche? “E’ categorico che un’azienda deve subito prendere la situazione in mano ed attuare tutte le misure necessarie a far sì che l’amianto non entri a contatto con le persone. La sicurezza dei lavoratori va di pari passo con la salute economica di un’azienda. Sulla sicurezza non si gioca. Le passerelle politiche non servono ai lavoratori.”

Cosa pensa dell’incontro di lunedì in commissione? “Ben venga quando le questioni vengono portate alla luce, al di là di chi le porta. Se sono costruttive e portano ad un beneficio per i lavoratori e per i cittadini che ne possono trarre benefici, sono efficaci. Occorre però pensare ad un metodo che possa sbloccare il benessere industriale di questa città”.

Quali suggerimenti propone? “Mi sembra che siamo ancora fermi su molti punti, mancano delle proposte concrete. Ad esempio si punta sul mantenimento o sul sussidio di piccole aziende e non su nuove start up di imprenditori che hanno idee sulla chimica, siderurgia e sul turismo. Pensiamo ad promuovere forme d’incentivazione per le nuove iniziative economiche, con particolare attenzione a quelle legate alla ricerca e ai settori industriali avanzati e, tra questi, quelli più capaci di aggredire la crisi con l’innovazione al fine di connettere il lavoro alla ricerca. Si dovrà operare per la creazione e/o per l’importazione di poli tecnologici di livello universitario in grado di formare e di rappresentare il presupposto dello sviluppo di qualità dell’economia Ternana.

Allestire misure concrete per favorire le attività di lavoro privato innovativo, attivando tutti i mezzi possibili per offrire locazioni a canone agevolato in grado di ospitare e di accogliere numerose e diverse attività alla portata delle varie esigenze sociali in base alle fasce di età, attrezzati con strumentazione, accessori, supporti, indirizzati a quei soggetti che non sono in possesso delle risorse economiche e logistiche per l’avvio di una nuova attività al passo con i tempi economici moderni.

Rimodellare l’assetto urbanistico accentrando le aree compatibili con l’ubicazione di poli strategici, e dismettere le aree abbandonate destinandole alla riqualificazione con leggi che coinvolgono anche le autorità giudiziarie.  Ricercare banche (sopratutto estere) e investitori da includere in un territorio che deve essere, in questo senso, predisposto “all’accoglienza” lasciando fuori gli spiriti campanilisti di metodo politico.

Allestire “un tavolo” per agevolare la concreta attuazione di un piano di orientamento per giovani imprenditori, attraverso il quale offrire supporto legale, sulla preparazione di un piano d’impresa ,in stretta collaborazione con gli altri Enti Locali e principalmente con la Regione Umbria, agendo in concreto al fine di potenziare e migliorare le funzioni del collocamento tramite servizi di formazione realmente mirata”.

@MCScardocci

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