Ast, cura “dimagrante” per l’area a caldo, dopo gli esodi parte la riorganizzazione del lavoro
TERNI – Cura “dimagrante” per l’area a caldo dell’Ast: 40 dipendenti saranno trasferiti ad altro reparto e i turni di lavoro del treno a caldo scenderanno da 21 a 15. La riorganizzazione del lavoro è frutto degli esodi volontari di questi mesi. Sono oltre 300 i dipendenti dell’Ast che ad oggi hanno accettato il bonus di 80mila euro per l’uscita volontaria. Un esodo che ha fatto scendere il numero dei lavoratori a 2344 di cui 1.472 operai e 484 impiegati. Il punto è stato fatto questa mattina nel corso di una riunione, la prima dopo le festività natalizie, tra le rsu e il responsabile del personale, Arturo Ferrucci. L’esodo volontario ha interessato per lo più gli operai rendendo necessaria una riorganizzazione del lavoro. Una riorganizzazione che nelle linee generali è stata illustrata questa mattina dai vertici aziendali ai sindacati ma la trattazione nel merito sarà affrontata nel corso degli incontri, specifici per ogni reparto, previsti dal 22 gennaio al 4 febbraio prossimo. La riorganizzazione prevederà, come detto, il trasferimento di una quarantina di dipendenti dall’area a caldo a quella a freddo e la diminuzione da 21 a 15 dei turni settimanali del reparto Lac.
Sul fronte sindacale resta aperta la questione delle ditte dell’indotto. I timori dei sindacati riguardano le possibili ripercussioni sui lavoratori del taglio del 20% comunicato dall’Ast alle ditte terze.
Per i sindacati “non è ancora chiaro l’atteggiamento della ThyssenKrupp in merito alla riduzione del 20% del fatturabile trasformato. Questa mancanza di trasparenza, continuiamo a dire, non è salutare per il sito e non preclude l’avvento di imprese non rispettose di leggi e contratti”.
Il coordinamento sindacale delle aziende esterne di Ast chiederà nelle prossime ore l’avvio di un confronto con Regione e Comune per mettere in campo soluzioni a tutela del mantenimento dei livelli occupazionali e delle professionalità dei lavoratori dell’indotto. Secondo le organizzazioni c’è anche l’urgenza “di arrivare a un protocollo che parta dalle vicende Ast e si estenda a tutto il territorio provinciale per definire regole certe e chiare in materia di appalti coinvolgendo tutti i soggetti sociali ed istituzionali interessati a partire dalla prefettura di Terni, come definito nel documento Cgil, Cisl e Uil sugli appalti Thyssen Krupp-Ast”.