Ast, è rottura tra azienda e Rsu. Operai occupano sala Consiglio comunale. Di Girolamo con i lavoratori

TERNI – Una giornata a nervi tesi. Il clima intorno all’Ast si fa incandescente per via della riunione  che si è tenuta questa mattina tra l’azienda e le Rsu sulla riduzione dei turni negli impianti Lac e Acc. Le Rsu hanno partecipato all’incontro per riconfermare la propria indisponibilità a discutere di tutte quelle azioni finalizzate all’attuazione del piano industriale del 17 luglio (il taglio dei turni nell’area a caldo sarebbe propedeutico alla chiusura del secondo forno). “Se l’azienda dovesse procedere con le azioni unilaterali – avevano fatto sapere ieri – i sindacati sono pronti da subito ad attuare iniziative forti di protesta”. Non a caso, il piazzale antistante la palazzina di viale Brin dove si è tenuto l’incontro è stato fatto sgombrare per timori di occupazione. La tensione è alle stelle anche per le indiscrezioni che circolano in queste ore. Si dice che per questo mese gli operai potrebbero restare senza stipendio. Uno stipendio comunque risicato per effetto del taglio sull’integrativo e degli scioperi attuati in questi giorni dai lavoratori. Intanto sembra che siano arrivati a oltre un centinaio i lavoratori che hanno accettato gli 80mila euro offerti dell’azienda come incentivo per uscire volontariamente dallo stabilimento.

ORE 13.45 L’incontro con l’azienda è andato come ci si aspettava: l’azienda ha confermato la riduzione dei turni (da 21 a 15) nel reparto fusorio e nel laminatoio a caldo (da 21 a 18). L’Ast dunque tira dritta con l’applicazione di un piano ritenuto irricevibile dai sindacati che hanno subito proclamato lo sciopero ad oltranza. La mobilitazione scatterà dalle 14. A fine turno gli operai metteranno in sicurezza gli impianti e poi tutti fuori un’altra volta. Nel frattempo la Regione che aveva fissato per domani un incontro con i sindacati e i parlamentari umbri ha annullato l’appuntamento.

ORE 14.30 Non sono escluse nuove forme eclatanti di protesta nelle prossime ore. I lavoratori potrebbero tornare a presidiare la Prefettura e Palazzo Spada già dalle prossime ore mentre la prossima settimana, forse martedì o mercoledì, potrebbe essere organizzata una forma di protesta a Roma, sotto Palazzo Chigi.

ORE 15 I rappresentanti sindacali stanno dando appuntamento a tutti i lavoratori alle 16 in viale Brin dove faranno la comunicazione delle iniziative da intraprendere subito. Lo sciopero partirà proprio dalle 16. “Va come sempre garantita – dicono – la messa in sicurezza degli impianti dove necessario prima di aderire allo sciopero”.

ORE 15.15 A Roma il premier Renzi, rientrando a palazzo Chigi dopo un pranzo di lavoro al Quirinale, ha incontrato una scolaresca di Narni a cui ha detto: “Siamo molto preoccupati per le Acciaierie di Terni ma stiamo lavorando”.

ORE 15.30 Le Rsu stanno diffondendo un comunicato con l’articolazione degli scioperi. Fanno sapere che a partire dalle 16 di oggi scatta lo sciopero generale di tutto il gruppo Ast e delle ditte terze fino a data da destinarsi. Saranno effettuati presidi permanenti in Prefettura, Comune e nelle portinerie di Viale Brin e Serra-Prisciano.

ORE 16 E’ scattato lo sciopero generale indetto dalle Rsu dopo la comunicazione da parte dell’azienda di ridurre la turnazione nei reparti a caldo. I rappresentanti sindacali si trovano in viale Brin dove hanno dato appuntamento ai lavoratori per comunicare eventuali nuove iniziative di lotta.

ORE 16.30 Centinaia di lavoratori si sono ritrovati in viale Brin dove a intervalli attuano blocchi stradali.

ORE 18.15 Gli operai hanno occupato la sala del Consiglio comunale. Ora stanno parlando con il sindaco Leopoldo di Girolamo per chiedergli di sostenerli, star loro accanto e aiutarli a bloccare l’azienda nell’applicazione del piano. Il sindaco aderisce alla richiesta dei lavoratori ed in tal senso sospende l’attività amministrativa, concordando nel portare fuori la protesta. “Andiamo ad Essen (dove ha sede la proprietà, ndr)  – dice il sindaco -, il primo pullman lo pago io Io non ce l’ho con i tedeschi, ma a loro non può interessare solo l’immagine ed il denaro. Iniziamo boicottaggio prodotti Thyssen e merci tedesche. Iniziamo ad alzare il tiro – prosegue Di Girolamo -, lo dico da cittadino, non da sindaco, che tiene a questa città e alla fabbrica come alla propria famiglia.” “Stiamo anche insistendo con il governo per riconvocare il tavolo che avverrà separatamente”.

 

Un pensiero riguardo “Ast, è rottura tra azienda e Rsu. Operai occupano sala Consiglio comunale. Di Girolamo con i lavoratori

  • Ott 22, 2014 in 12:28
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    MA SE LA THYSSEN E LA MORSELLI NON ASCOLTANO IL GOVERNO,ANZI LO SNOBBANO,PENSATE CHE CON IL SINDACATO POSSA RAGGIUNGERE UN ACCORDO.
    MA DOVE VIVIAMO,FARANNO PASSARE ALTRI GIORNO INUTILMENTE,E SARA TUTTO TEMPO PERSO,LO VOLETE CAPIRE O NO!!!!!!!!!

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