Ast, la Fiom al ministro Guidi: “Stupiti da come si liquida la vicenda”. La Regione convoca una riunione. La Marini: “Riferirò a Renzi il 29”

Il ministro allo sviluppo economico, Federica Guidi, ha citato la vertenza Ast al “Made in Steel”, la vetrina internazionale di Milano, come esempio positivo di risoluzione di vertenza “senza traumi sociali e occupazionali”. Riferendosi al sito di Terni ha parlato di rilancio delle Acciaierie.

Le dichiarazioni del ministro non sono andate giù ai sindacati. La Fiom Cgil di Terni in particolare sottolinea che “tramite dichiarazioni del Ministro allo Sviluppo Economico a mezzo di agenzie stampa, apprendiamo” le ragioni per le quali ad oggi non è stato convocato l’incontro di verifica al Ministero stesso, come richiesto dalle organizzazioni sindacali, in merito alla vicenda Ast”.
La Fiom dice che “alla base della non convocazione ci sembra di percepire un giudizio, da parte ministeriale, positivo rispetto all’andamento economico, produttivo ed occupazionale all’interno del Sito siderurgico e una sostanziale soddisfazione rispetto all’applicazione degli impegni presi il 3 dicembre 2014 al Mise”.

“Come Fiom Cgil di Terni – continua il sindacato – riteniamo, al contrario, indispensabile la verifica Ministeriale non solo perché prevista dall’accordo stesso, ma soprattutto perché registriamo criticità, più volte pubblicamente evidenziate, sullo stato di applicazione dell’accordo e sul raggiungimento degli obiettivi in esso contenuti”.

La Fiom-Cgil ritiene “utile ed indispensabile riunire i soggetti firmatari dell’accordo ed ascoltare tutti i punti di vista, non solo quello aziendale, al fine di affrontare le problematiche esistenti e garantire il consolidamento, il rilancio e lo sviluppo delle produzioni Ternane. Rimaniamo stupiti di come si “liquidi”, a livello governativo, velocemente la vicenda Ast, sintomo di una scarsa conoscenza dei problemi e dell’approssimazione politica con la quale si affrontano i temi industriali in questo paese”.

“Come Fiom-Cgil di Terni – continua – ci permettiamo di sottolineare che, alle porte di un voto politico regionale, non è questo il metodo per arginare il fenomeno dell’anti-politica, ormai dilagante nel paese, né tantomeno per riconquistare la fiducia dei cittadini e dei lavoratori. Ci teniamo a precisare infine che i silenzi di alcuni e le adesioni di altri, alle unilaterali dichiarazioni aziendali, non modificheranno le radicate opinioni presenti tra i lavoratori, conseguenza di quanto loro stessi quotidianamente vivono”.

A stretto giro, rispondono le istituzioni.  La presidente della Regione, Catiuscia Marini ha convocato per martedì i sindacati. “Condividendo le preoccupazioni manifestate dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori dell’Ast di Terni, con il sindaco della città – ha detto la Marini –  abbiamo convocato una specifica riunione che svolgeremo nel pomeriggio di martedì prossimo, 26 maggio, a Terni, presso la sala consiliare di Palazzo Spada, per confrontarci sulle questioni relative alle aziende del sistema dell’indotto e dei subappalti, ed anche sullo stato di attuazione dell’accordo dello scorso mese di dicembre”.

“Riteniamo, infatti – continua la presidente – che vi siano al momento necessità di approfondite verifiche sia rispetto al Piano industriale, sia per ciò che riguarda l’attuazione dei contenuti dell’accordo faticosamente raggiunto al Ministero dello sviluppo economico a dicembre. Rappresenterò queste nostre preoccupazioni personalmente al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, in occasione della presenza in Umbria il prossimo 29 maggio. Gli solleciterò, altresì, la convocazione da parte del Governo del Tavolo nazionale, che abbiamo già richiesto alla Presidenza del Consiglio dei ministri, per svolgere una comune valutazione della situazione. In quella sede – conclude Catiuscia Marini  – inoltre, si dovrà affrontare con la proprietà di Ast tutta la tematica connessa alla questione ambientale e della riqualificazione agli stesi fini del ciclo produttivo di Ast”.

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