Ast, Marcelli (Fim) a Bruxelles: “L’Europa protegga le nostre produzioni di acciaio inossidabile”
“L’Europa protegga le nostre produzioni di acciaio inossidabile”, tra cui quelle di Ast di Terni, dalle importazioni. “In un contesto mondiale caratterizzato da forti cambiamenti, l’Unione europea non può rimanere ferma”. E’ questo l’appello lanciato da Riccardo Marcelli, segretario regionale della Fim Cisl Umbria, intervenendo alla prima parte della riunione sulla siderurgia “Meeting of Industriall Europe basic metals committee” che si è svolta a Bruxelles nella sede del Comitato economico e sociale europeo.
Dopo aver fotografato la situazione della siderurgia in Italia alla luce del Piano d’azione per la siderurgia europea, evidenziando i punti di forza, impianti moderni, prodotti avanzati, clienti esigenti, innovazione di prodotto, forza lavoro qualificata, e i punti deboli, costi dell’energia, dipendenza dalle materie prime, rapporto con l’ambiente, ceto imprenditoriale in dissolvenza, Riccardo Marcelli ha focalizzato per conto delle organizzazioni sindacali, l’attenzione sulla questione ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni e sul dumping.
“Da quando siamo posti sul mercato e rientrati in ThssenKrupp – ha detto Marcelli – le produzioni di acciaio inossidabile ternane sono state sempre più penalizzate da pratiche commerciali sleali, protezionismo di paesi terzi ed eccessiva concentrazione dei produttori di materie prime. Questioni che hanno interessato pure gli altri competitor europei come Aperam, Acerinox e in parte Outokumpu. E’ assolutamente urgente valutare la possibilità di affrontare con decisione tutte le pratiche sleali e ciò è ancora più urgente in considerazione che l’eccesso di capacità produttiva che colpisce in maniera massiccia nazioni come Cina e Taiwan, inducono a pratiche commerciali sleali per esportare le loro eccedenze di produzioni”.
Su questo fronte Aleksandra Kozlowska, che con Gabriele Morgante sta lavorando ad alcuni aspetti del Piano d’adozione per l’industria siderurgica europea del 2013 per conto della Commissione europea, ha rivelato che entro il mese di marzo la Commissione europea dovrebbe pronunciarsi tracciando le linee guida per ridurre le importazioni.