Ast, scoppia il caso dell’indotto: salta il primo subappalto, 9 lavoratori dell’Ise perdono il posto

TERNI – E’ passata poco meno di una settimana dal grido dall’allarme lanciato dal sindacato dei metalmeccanici rispetto all’indotto dell’Ast, che “salta” la prima azienda. Si tratta dell’Ise, la società che ha avuto in subappalto dalla Ilserv il trasporto delle scorie all’interno dello stabilimento di viale Brin. Il contratto, secondo quanto denuncia la Filt-Cgil, sarebbe stato disdettato e in 9 avrebbero perso il lavoro. La sigla sindacale che, insieme alle altre del metalmeccanico, aveva sollevato preoccupazioni rispetto alle ripercussioni che avuto la richiesta del taglio del 20% sul fatturato avanzata da Ast alle ditte terze, ora va al sodo.

La Filt-Cgil sottolinea come la disdetta del contratto di subappalto abbia “un gravissimo impatto occupazionale lasciando 9 persone senza lavoro e prospettive e non vorremmo che scelte inerenti la libertà di impresa ricadano poi inevitabilmente sui lavoratori, che non hanno particolari ammortizzatori sociali, né possibili incentivi all’esodo”.

La Filt-Cgil annuncia un’azione a tutto campo per “impedire che il problema generale del sito Thyssen Krupp venga trasferito sui lavoratori dell’indotto nel silenzio di tutti”. Una lettera del sindacato è già sul tavolo del Prefetto “perché – dicono – ci risulta che il contratto in discussione sia scaduto da tempo per cui si profila anche un mancato rispetto del protocollo sulla sicurezza ancora in essere nel sito di viale Brin”.

Sul problema generale dell’indotto, nei giorni scorsi i sindacati metalmeccanici avevano proposto un protocollo provinciale che, partendo dalle vicende Ast, definisca regole certe e chiare in materia di appalti coinvolgendo tutti i soggetti sociali ed istituzionali interessati a partire dalla prefettura di Terni chiama a svolgere un ruolo di coordinamento.

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