Beni confiscati alla mafia: ecco i casi umbri

TERNI – Affari esportati ovunque. Dalla Sicilia, la mafia si sposta, ed arriva anche in Umbria. Tre appartamenti nel Comune di Acquasparta ed un locale commerciale a Terni. Quattro beni confiscati a soggetti ritenuti alla mafia che saranno a breve utilizzati a fini istituzionali.

Dai dati della Prefettura e dell’Associazione Libera aggiornati al mese di maggio 2017, in Umbria i beni confiscati alla organizzazioni mafiose sono 57.

Un numero in calo rispetto al 2016, quando le confische erano state 74, su un totale italiano di 22.990. Eppure la nostra regione è sempre andata contro corrente rispetto ai numeri nazionali. Dai dati del Ministero della Giustizia, si nota una continua crescita di confische da parte dello stato. Si passa dai 10438 del 2011 a oltre il doppio nel 2016.

La regione Umbria ha presentato un caso anomalo.

Sebbene le confische in Italia aumentassero esponenzialmente di anno in anno, in Umbria il fenomeno sembrava comunque contenuto. Dalle 0 confische del 2011 alle 3 nel 2012 alle 4 nel 2013. Dal 2016 poi, le confische sono balzate alle stelle.

74 beni immobili che appartenevano a famiglie mafiose sono stati ripresi dal Comune di Terni.

Oggi, in leggera discesa, sono 57. Da Palazzo Spada e dal coordinamento della Prefettura si sta lavorando per far sì che questi locali, negozi, appartamenti, vengano riutilizzati dalle Associazioni che operano nel sociale.

@MCScardocci

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