“Cambiare si può”: il Partito Democratico umbro a Piediluco

PIEDILUCO – “Cambiare si può”. In vista del referundum per le riforme costituzionali, il Partito Democratico umbro ha organizzato un convegno incentrato sul “cambiamento”. Anche in vista della prossima campagna elettorale, il partito scende in campo, assumendosi la responsabilità delle sfide che lo attendono. Ampio spazio anche ai temi caldi che arriveranno sul tavolo per i  diversi partiti.

Eros Brega, presidente della seconda commissione regionale, ha dichiarato: “Un sì non è per misurare chi sta da una parte o dall’altra. Un sì è un sì alle vere riforme che spettano a questo paese da tempo. Un sì per riformare un assetto istituzionale ormai superato, senza dover calpestare i diritti fondamentali della nostra costituzione. Un sì che possa cambiare e riformare la nostra regione. Una regione che deve essere in linea con le maggiori regioni europee, guardando ad esempio al nord. Occorre costruire per il futuro del regionalismo italiano un Umbria protagonista”.

Per Andrea Smacchi, presidente della prima commissione regionale, il referendum “sarà un momento fondamentale non solo per riformare alcuni articoli della seconda parte della Costituzione ma per cambiare il Paese. Votare SI ad ottobre ci permetterà di superare la staticità rendendo il Paese più competitivo e veloce, in grado di rispondere alle sfide future. La fine del bicameralismo paritario, il Senato delle Autonomie locali e il riordino delle competenze tra Stato e Regioni saranno una grande opportunità per aprire anche la strada ad un vero e proprio cambio culturale. Stop ai rinvii, stop al dilazionare in avanti le decisioni. Alle comunità serve velocità nell’azione e impegno costante. Dobbiamo crederci”.

Anche il docente di diritto pubblico comparato dell’Università di Perugia, Francesco Clementi, ha sostenuto: “La riforma non tocca i valori e la forma di governo, il capo dello Stato. Riguarda prima di tutto un nuovo modo di intendere il bicameralismo dando un senso ed un ruolo nelle seconde camere alle autonomie di questo paese, quindi Regioni e Comuni, i nostri campanili.”

Al convegno hanno preso parte anche il sottosegretario agli Interni, Gianpiero Bocci, Gua­stic­chi, Bar­be­rini, Porzi.

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