Caos Galilei, il confronto diventa politico e con il crollo degli iscritti posti di lavoro a rischio

PERUGIA – Il caos al liceo Galilei del capoluogo è arrivato alla politica, con i commenti e le prese di posizione di peso come quelle della presidente dell’Assemblea legislativa Donatella Porzi e del consigliere regionale Andrea Liberati. “Da insegnante – ha detto la presidente – ammetto che al momento le difficoltà del mondo della scuola sono tantissime e il Galilei si colloca in questo periodo storico. La questione è molto delicata e bisogna individuare con attenzione quali sono le azioni da mettere in campo, se c’è stata inefficienza, per tornare a garantire quegli standard di qualità di una volta”.

“I numeri – spiega la Porzi – parlano di una perdita di appeal del Liceo, che quest’anno avrebbe pero 150 iscrizioni. E’ chiaro che bisognerà capire il perché di questo calo, compito senz’altro del dirigente che però dovrà essere supportato dallo staff che gli sta intorno. Le critiche sterili non servono. E a proposito di critiche peraltro ho letto e ho appreso che la preside è stata contestata e fischiata. Devo dire che lo spettacolo non mi è piaciuto. Questo – conclude la presidente – non significa che gli studenti debbano sottostare all’autorità in maniera passiva o non possano dare giudizi negativi, anche perché è del loro futuro che si parla, ma il rispetto dei ruoli non deve essere mai svilito e venire meno: anche quando il confronto è acceso”.

“Dinanzi a una situazione fuori controllo e di vicende molto circostanziate, occorre pertanto grande cautela”, dice Liberati evidenziando che è emerso che “numerosi professori, le famiglie e gli alunni hanno attestato con precisione le inefficienze amministrative, didattiche e il vulnus relazionale tra direttrice scolastica, corpo docente, alunni e genitori. Sono state prodotte rimostranze sistematiche, ampiamente riportate dai mezzi di informazione locale e chiaramente ribadite nel corso dell’assemblea di istituto del 22 febbraio scorso”. Per Liberati “non è utile alla comune causa dell’istruzione soffermarsi su qualche sporadico fischio, preoccupandosi più della forma che della sostanza. In queste settimane, la reazione dei ragazzi è stata incontrovertibilmente matura e responsabile, mentre, su più fronti, latitano concrete risposte da parte dell’apicale scolastico. Sembra inoltre necessario approfondire le asserite anomalie di bilancio, fenomeni che hanno provocato addirittura il commissariamento della scuola, non propriamente un evento ordinario”.

E non è solo una questione di commissariamento. Il crollo di iscritti di cui parlava la presidente Porzi infatti potrebbe causare una grande e conseguente riduzione dell’occupazione, andando a ridurre cinque classi e quindi cattedre e contratti di supplenza.

 

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