Caos Umbra Acque, la società replica ai sindacati: “Posizione anacronistica”

PERUGIA – E’ scontro dentro Umbra Acque, tra sindacati e società. Dopo le dimissioni delle Rsu e la nota di Fictem Cgil e Femca Cisl, dove le accuse non si mandavano certo a dire, ecco la replica della società. “Tali affermazioni – dice la società –  segnano una discontinuità rispetto ad un clima di proficuo rapporto che solo pochi giorni prima aveva portato alla firma di un importante accordo sul premio di produzione per il 2016.  Nel comunicato viene riportata una serie di accuse che gettano un pesante discredito sull’Azienda, e quindi indirettamente anche sul lavoro di tanti dipendenti che ogni giorno garantiscono un servizio essenziale per tutti i cittadini”.

“La Società non ritiene utile avanzare ipotesi sul perché di tale azione, né replicare ad accuse vaghe e non circostanziate su presunte mancanze di trasparenza nelle gestione dei processi di selezione, crescita interna e riorganizzazione del personale, che appaiono più che altro dettate dalla difficoltà ad accettare l’evidenza che l’azienda è sempre aperta al dialogo ma intende restare autonoma nelle proprie scelte organizzative operate nel rispetto del contratto collettivo di lavoro e delle prescrizioni di Legge.  Umbra Acque è sottoposta al controllo di ben due Autorità, a livello locale – l’ATI costituita dagli enti locali che usufruiscono del servizio – e a livello nazionale, e da diversi anni si è dotata – fra le prime sul territorio umbro – di un Organismo di Vigilanza, di un Codice Etico e di procedure e regolamenti interni estremamente rigorosi. Il suo bilancio è sottoposto alla revisione di primarie società internazionali ed è pubblicato online con una ricchezza di contenuti informativi non riscontrabile nella maggior parte delle aziende del settore. Con riferimento alle perdite, livelli inferiori al 50% non sono mai stati riscontrati nella storia di Umbra Acque, che ha ereditato un sistema di distribuzione già vetusto per il quale – come in tutte le gestioni idriche del nostro Paese – occorrerebbe investire somme di certo non reperibili attraverso la tariffa”.

“Superficiale e anacronistica appare poi l’opposizione di principio rispetto all’innovazione tecnologica, necessaria per permettere all’azienda di rispondere in maniera puntuale alle recentissime e più stringenti regole stabilite dall’Autorità di regolazione nazionale che prevedono l’applicazione di penalità molto pesanti per chi non si adegua in tempi rapidi. Peraltro è proprio partendo dalla premessa della necessità di un significativo salto in avanti su questi temi che le RSU aziendali hanno siglato poco tempo fa – all’unanimità – un accordo con l’azienda relativo al premio di produzione 2016. È infine del tutto privo di fondamento il riferimento alle crescenti esternalizzazioni, con affermazioni poco comprensibili relativamente ad attività quali lo smaltimento dei fanghi di depurazione o il supporto specialistico alle attività di progettazione, da sempre affidate a soggetti totalmente esterni. Attività sulle quali invece adesso Umbra Acque potrà finalmente esercitare – grazie al modesto impegno finanziario dato da una ridotta partecipazione azionaria – un controllo diretto in termini tecnici, economici e societari.  Umbra Acque, nel contestare il metodo e il merito dell’iniziativa di una parte del Sindacato, riafferma la piena disponibilità – mai peraltro venuta meno – a confrontarsi con chiunque nel Sindacato stesso abbia a cuore le sorti dell’azienda e del Servizio Idrico per tutti i nostri concittadini. La Società vive un processo di continuo miglioramento della propria attività e rivendica con orgoglio il proprio ruolo di Gestore del Servizio Idrico Integrato e il percorso che negli anni ha visto crescere efficacia e efficienza, peraltro confortata dal riconoscimento che i nostri concittadini hanno costantemente confermato nelle sistematiche indagini di Customer Satisfaction. Pronti a collaborare con chiunque condivida questo percorso e questi obiettivi”.

 

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