Ast, il delegato Rsu “zittisce” la piazza: “Non ci inchiniamo alla prepotenza della Germania”

TERNI – Dieci minuti, più o meno, è durato il suo intervento. Dieci minuti in cui cui non è volata una mosca: la marea di persone in piazza era tutta concentrata su di lui, dopo che pochi minuti prima aveva contestato il leader della Uil, Luigi Angeletti.

Emilio Trotti, rappresentante della Rsu dell’Ast, ha parlato con il cuore di chi sente l’Acciaieria un po’ parte di sé, con la lucidità di chi sa che in un momento difficile come questo occorre mantenere i nervi saldi, e con la sicurezza di chi è al dentro delle vicende. Ha parlato con la testa, non con la pancia come sarebbe stato più facile vista la stanchezza di dieci giorni di lotta. Tuttavia qualche sassolino dalla scarpe, Emilio Trotti se lo è tolto.

“Non è vero che il sindacato ha bocciato il piano di Morselli – ha detto Trotti – ma quel piano è insufficiente. Vogliamo che l’azienda tratti, ma per trovare un accordo dobbiamo essere in due. La Thyssen, invece, si presenta arrogante”. Parlando delle richieste Trotti ha detto di voler “garanzie sui volumi”. Rivolto poi ai politici ha detto: “Dove eravate quando dovevate controllare le quote di mercato?”. L’ultimo passaggio sul suo intervento è tutto per presidente del Consiglio. “Renzi è venuto ad Assisi, non gli avrebbe fatto male venire a respirare un po’ di puzza di fabbrica. Dice di essere terrorizzato? E noi come dovremmo essere? La città non si inchina alla prepotenza della Germania – conclude Trotti – Chiediamo a Renzi di seguirci ancora”.

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