Centrale di Bastardo, l’allarme dei sindacati: “Enel vuole chiudere”. A rischio 300 lavoratori

PERUGIA – Più di 100 lavoratori dipendenti e 200 che ruotano dell’indotto. Tanto metterebbe a rischio la paventata chiusura della centrale Enel di Bastardo e il ridimensionamento di Pietrafitta, ventilata dall’azienda nell’incontro di martedì con sindacati e Regione. Un fatto nei confronti del quale Cgil, Cisl e Uil chiedono immediatamente l’intervento delle istituzioni. In una conferenza stampa hanno ribadito la necessità di non farsi mettere di fronte al fatto compiuto, visto che l’azienda starebbe provvedendo gradualmente al ridimensionamento degli impianti.

“L’Umbria rischia di perdere l’energia e la sua strategicità produttiva se non saranno presentati piani di riconversione e sviluppo per le due realtà produttive umbre, Bastardo e Pietrafitta. Noi – dicono Cgil, Cisl e Uil insieme alle categorie Flaei Cisl, Filctem Cgil e Uil Umbria – vogliamo che sia Enel a presentare un piano di rilancio per garantire il lavoro dei dipendenti e dell’indotto, in un’ottica di difesa della comunità”. Sindacati e categorie hanno manifestato insieme il proprio diniego rispetto “alla volontà di Enel di dismettere la centrale di Bastardo e di non recuperare strategicità per quella di Pietrafitta. Realtà ormai fuori mercato e che avrebbero bisogno di piani di rilancio. Dalle istituzioni e in primo luogo dalla Regione –hanno fatto sapere Vasco Cajarelli della Cgil, Pierpaola Pietrantozzi della Cisl, Andrea Calzoni della Filctem Cgil, Maurizio Ottaviani della Flaei Cisl e Doriana Gramaccioni della Uiltec Uil- ci aspettiamo una difesa tenace per ciò che rappresenta una ricchezza e risorsa per l’intero territorio. E’ necessario concertare con la multinazionale una strategia che permetta ad Enel di valorizzare e rinnovare le due realtà produttive site in Umbria e opporsi in tutti i modi alla sua fuoriuscita per arrivar ad un accordo di programma che preveda riorganizzazione e investimenti per tutti e due i siti produttivi”.

Filctem Flaei Uiltec terranno una prima assemblea dei lavoratori di Bastardo e poi una a Pietrafitta nella giornata di lunedì. “Saranno gli stessi lavoratori coinvolti – hanno spiegato i segretari- a decidere su quali saranno i prossimi passi da compiere per chiedere alla multinazionale la possibilità di continuare una produzione che ha permesso sviluppo in Umbria”. Per questo i sindacati, in maniera unitaria, dicono no a quella che percepiscono e vedono come “la politica del carciofo”, “scelte che progressivamente stanno depauperano due realtà produttive e un intero territorio. Questo anche perché l’intera collettività ha da riscuotere un credito dalla multinazionale Enel”.

 

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