Chiusura punto nascita Pantalla, Paparelli e Bartolini “Chiesta sospensione provvedimento e incontro al ministero”

PERUGIA – La giunta regionale dell’Umbria su proposta del presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli,  e dell’assessore regionale alla sanità, Antonio Bartolini,   ha dato mandato al direttore regionale alla salute Luigi Rossetti di inviare una nota al direttore generale del Ministero della Salute Andrea Urbani, firmatario del precedente provvedimento, per chiedere la sospensione della ventilata chiusura del punto nascita dell’ospedale di Pantalla.

   Presidente ed assessore inoltreranno la missiva anche al Ministro della salute Giulia Grillo  chiedendo un incontro urgente sulla vicenda.

    “In questo momento di trattativa con il Governo sulle nuove soglie relative al numero dei parti/anno   chiudere il punto nascita di Pantalla ci sembra un azzardo e  quindi – hanno detto Paparelli e Bartolini -,  in attesa della revisione del Patto della salute,  la Giunta regionale ha deciso di chiedere la sospensione del parere negativo del Ministro della salute al mantenimento del punto nascita”. La criticità legata ai punti nascita è un fenomeno nazionale legato al calo demografico che ha portato  molte strutture a non poter soddisfare i requisiti previsti dalle norme nazionali che fissano in 500 il numero minimo di parti all’anno. Da qui la richiesta da parte delle Regioni di una revisione degli attuali parametri nel contesto del Patto della Salute in fase di negoziazione con il Governo.

    In riferimento poi alle affermazioni del Sen. Luca  Briziarelli che ha attribuito al Governo Gentiloni   la responsabilità della mancata deroga alla chiusura del punto nascita di Pantalla, il  presidente Paparelli e l’assessore Bartolini respingono al mittente il maldestro tentativo della Lega  invitando lo stesso a leggere con attenzione le carte e le date, in quanto il parere sfavorevole del Ministero della salute è stato inviato alla Direzione salute della Regione Umbria in data 6 luglio 2018. Ci risulta – affermano Paparelli e Bartolini – che il governo Conte si sia insediato il primo giugno 2018. E quindi il becero tentativo di strumentalizzazione politica lo rivolga verso il governo da lui sostenuto”.