Città di Castello, troppi profughi al Rione Prato

CITTA’ DI CASTELLO – Scoppia il caso dei richiedenti asilo al Rione Prato. A sollevarlo il capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini in consiglio comunale, spiegando di aver ricevuto diverse segnalazioni su una concentrazione eccessiva di profughi nell’ambito di un progetto Arci. “Tale concentrazione – ha detto – rallenta l’integrazione e crea criticità”. “Caritas e Arci hanno la gestione concreta dei rifugiati che sono arrivati a Città di Castello nell’ambito di un programma che sta in capo alla Prefettura di Perugia – ha risposto Luciano Bacchetta – l’amministrazione non è coinvolta in nessun modo in questo tipo di accoglienza e spesso mi sono trovato ad apprendere da fonti del tutto informali della presenza di rifugiati, in cui arrivo non era stato notificato neanche alle forze di polizia”.

“La legge prevede la possibilità per i richiedenti – ha detto Bacchetta – di avere un alloggio in qualsiasi luogo del territorio laddove ci siano alloggi messi a disposizione da privati. Il sindaco ha margini di manovra stretti sulle materie statali ma al monitoraggio permanente dell coordinamento delle forze dell’ordine con l’amministrazione comunale assocerò anche una nuova richiesta di informazioni al Prefetto. Il nodo non è l’accoglienza – ha proseguito Bacchetta – Ci sono città che si prestano meglio di altre e, al loro interno, luoghi che si prestano meglio di altri. Nel nostro caso il rione Prato ha una densità già molto alta di cittadini extracomunitari e forse non andrebbe gravato”.

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