Corecom, il nuovo presidente è Marco Mazzoni

PERUGIA – Marco Mazzoni, professore di Sociologia della Comunicazione al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia e’ il nuovo presidente del Corecom dell’Umbria. Ad eleggerlo l’Assemblea legislativa alla quarta votazione, dopo le prime tre in cui non si è raggiunto il quorum dei 14 voti previsti. Per tre volte Mazzoni si è fermato a 11, complici del risultato anche le assenze per motivi istituzionali di Leonelli e della Cecchini nella maggioranza e di Fiorini nell’opposizione. Il Movimento cinque stelle, in polemica con la gestione dell’Aula, non ha partecipato al voto.  Mazzoni subentra a Maria Gabriella Mecucci, eletta a marzo 2014 e cessata nella carica dopo un anno.

Marco Mazzoni è nato a Città di Castello il 20 gennaio 1974. Laurea in Scienze politiche, Master in Comunicazione pubblica e istituzionale e dottorato di ricerca, dottorato di ricerca in Sociologia e sociologia politica. Dal 2015 è professore associato in Sociologia dei processi culturali e comunicativi nel Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Perugia. Dal 2014 è coordinatore didattico del “Centro italiano di studi superiori per la formazione e l’aggiornamento del giornalismo televisivo” di Perugia. Andrea Smacchi (presidente Prima Commissione-PD) nella sua relazione all’atto ha dato conto del lavoro fatto dalla Commissione da lui presieduta ricordando che “in data 24 novembre 2014 si dimetteva dalla carica di Presidente del Corecom Mario Capanna, eletto nel 2011, congiuntamente ad altri quattro componenti ai sensi dell’allora legge vigente legge regionale ‘3 /2000′, poi modificata da altra norma (’28/2014′) che ha ridotto i componenti da 5 a tre e previsto la dimissione di un componente ciò non comportasse la rielezione dell’intero comitato come nel regime previgente. La legge ’28/2014’ stabilisce che il Corecom è composto dal presidente e da altri due componenti scelti tra persone dotate di alta, consolidata, riconosciuta e documentata professionalità e competenza nel settore delle comunicazioni nei suoi aspetti giuridici, economici e tecnologici, che diano garanzia di indipendenza, sia dal sistema politico istituzionale, sia dal sistema degli interessi di settore delle comunicazioni. Le modalità di elezione dell’organo prevedono che il candidato alla presidenza del Corecom sia individuato dal presidente dell’Assemblea legislativa, previa intesa con il presidente della Giunta regionale ed eletto dalla suddetta Assemblea a scrutinio segreto con la maggioranza dei due terzi dei Consiglieri regionali assegnati, ma se al termine della terza votazione non si sia raggiunta tale maggioranza, a partire dalla quarta votazione è sufficiente la maggioranza assoluta. Con queste modalità il 9 febbraio 2015 sono stati eletti quale presidente del Corecom Maria Gabriella Mecucci e Stefania Severi e Maria Mazzoli come componenti. Successivamente con deliberazione il 10 marzo 2015 è stato precisato che la durata della carica della Presidente Gabriella Mecucci era limitata a un anno in virtù del limite posto per gli incarichi conferiti a soggetti in pensione. Mecucci ha quindi comunicato la propria indisponibilità a essere rieletta e l’incarico di presidente del Corecom è quindi di fatto scaduto il 12 marzo”.

È intervenuto Claudio Ricci (Rp) esprimendo apprezzamento per l’attività svolta dal 2015 dalla presidente Mecucci e dall’intero Comitato. “In questo periodo buoni risultati raggiunti nell’attività di conciliazione sulle controversie del sistema delle telecomunicazioni e ben 3 milioni 100mila euro sono restituiti ai cittadini utenti che si erano rivolti al servizio. Di buon livello anche il lavoro svolto dal Corecom per ciò che riguarda analisi e proposte sul futuro della comunicazione in Umbria. Occorre implementare la quantità dei contenuti e dei prodotti della comunicazione e informazione anche alla luce della delicata situazione che attraversa l’editoria e il mondo dell’informazione umbri. Necessario innovare perché da una indagine recente risulta che gli utenti italiani ‘convergenti’, che usano cioè strumenti diversi (giornali, televisione, social multimediali ecc.) sono ben 20 milioni”.

 

 

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