Davide operato a Perugia potrà camminare normalmente, ecco il suo racconto

Davide, 20 anni, è uno  studente, primogenito di una coppia che ha due altri figli, che martedì 8 novembre ha vissuto emozioni che lo accompagneranno per tutta la  vita. “Quando mi sono risvegliato dall’anestesia ed i medici mi hanno fatto vedere le mie gambe, sono scoppiato a piangere – racconta  il giovane dalla  sua abitazione in provincia di Lecce-. Toccare con mano che non erano più  storte, mi ha dato una grande gioia; ho subito pensato che fra qualche tempo  sarò come i miei amici e che anche io potrò camminare normalmente  e giocare a pallone “.

Davide era affetto da una deformità scheletrica congenita e una equipe della struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia del Santa Maria della Misericordia di Perugia diretta dal prof. Auro Caraffa, da tempo si dedica si dedica ad intervenire chirurgicamente per restituire ai pazienti una eccellente qualità della vita anche a quelli  vittime di gravi traumi.

“La deformità di Davide riguardava la tibia, con conseguente accorciamento dell’arto di 5 centimetri, che causava una evidente zoppia alla deambulazione”, riferisce all’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera il Dr. Michele Bisaccia, che ha eseguito l’intervento chirurgico assieme ai Dr. Ermanno Trinchese, Giovanni Colleluori, Andrea Schiavone, con il contributo delle anestesiste Anna Maria Falaschi e Flavia Falchetti, oltre alle infermiere. Sono arrivato a Perugia carico di fiducia, nonostante gli insuccessi presso altri centri  italiani – vuole  sottolineare Davide. Nonostante il lungo peregrinare, non mi sono mai scoraggiato, anzi, se ho rafforzato il  mio carattere è stato anche grazie alle delusioni affrontate. A darmi una grande carica  è stato il Dr. Trinchese, che mi ha assistito come un padre, a lui ho promesso che anche se non diventerò mai  un calciatore famoso, avrà sempre la mia riconoscenza”.

“Corretta la deformità , con l’allineamento dei vari segmenti ossei, abbiamo proceduto ad applicare un fissatore esterno per riportare l’arto in asse e quindi  ad annullare la zoppia e consentire al paziente di condurre una vita normale – spiega  il Dr. Bisaccia-. Ed è  proprio il fissatore che  giorno dopo giorno  consentirà di riportare in asse l’arto operato“.  I medici prevedono in questa  fase di convalescenza  controlli e un  ciclo  di riabilitazione, ma  Davide può finalmente guardare al futuro  con ottimismo: “L’equipe che ha operato mio figlio è stata fantastica- dice la signora Irene, la mamma di Davide-. La riuscita dell’intervento non ha fatto tornare il sorriso solo a lui, ma a tutta la famiglia. Dire grazie a tutti è il mini

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