Diga del Chiascio, entro giugno il via ai lavori. Cecchini: “Sarà in attività in tre anni”

VALFABBRICA – “Nel giro di tre anni potrà entrare in attività l’invaso sul fiume Chiascio, opera fondamentale del sistema irriguo ed idrico dell’Umbria di cui fa parte anche la diga di Montedoglio sul fiume Tevere, già in esercizio e a servizio di un vasto territorio umbro e toscano”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, in occasione dell’incontro organizzato dalla Regione a Valfabbrica, insieme al Comune e all’Ente Acque Umbre Toscane, per fare il punto sull’iter delle opere di stabilizzazione e messa in sicurezza della diga di Casanova sul fiume Chiascio”.

“I lavori per il completamento della diga saranno avviati entro il giugno prossimo, con la conclusione prevista entro il 2018, per un importo complessivo di 43 milioni di euro, già finanziati dal Ministero delle Politiche agricole”, ha detto l’assessore, ripercorrendo le varie tappe dell’iter fino al pronunciamento del Consiglio di Stato che, aggiudicando l’opera al raggruppamento di imprese umbre guidato dall’impresa Giovannini, ne ha sbloccato l’esecuzione.

“Sono lavori indispensabili – ha ribadito Cecchini – che consentiranno l’effettiva entrata a regime della diga e delle adduzioni principali e, di conseguenza, l’immediato collegamento con i comprensori irrigui serviti. Al termine delle opere di stabilizzazione, infatti, si potrà procedere al graduale riempimento dell’invaso”.

La diga di Casanova, nel territorio comunale di Valfabbrica, che alimenta il sistema irriguo che interessa il Chiascio, è stata realizzata negli anni 80-90 con capacità di contenere, alla quota di massimo invaso, circa 186 milioni di metri cubi di acqua. Dalla diga – ricorda un comunicato della Regione – parte un primo ramo (sistema orientale), destinato ai territori della Valle Umbra tra Perugia e Spoleto (in corso di realizzazione fino al comune di Spello). Da realizzare un secondo ramo, per il quale è pronta la progettazione definitiva, a servizio della Media Valle del Tevere tra Perugia e Todi e un terzo ramo ad occidente verso il lago Trasimeno, anch’esso progettato a livello definitivo, che attraverserà i territori di Corciano, Piegaro, Panicale e servirà le valli dei torrenti Genna, Nestore e Caina.

Le opere sono progettate e realizzate per il tramite dell’Ente Acque Umbre Toscane di Arezzo, cui compete anche la gestione operativa.

“Contemporaneamente alla realizzazione degli invasi sul Tevere e sul Chiascio e delle adduzioni principali – ha detto ancora Cecchini – la Regione Umbria ha perseguito, in anticipazione rispetto alla definitiva disponibilità delle acque invasate dalle grandi dighe, la realizzazione delle opere irrigue di competenza regionale alle quali ogni azienda agricola servita può collegare i propri impianti di irrigazione”.

Le opere di irrigazione pubblica hanno interessato vari comprensori per un totale di 18.000 ettari di superficie irrigata, principalmente nei territori dell’Alta Valle del Tevere, del Trasimeno e della Valle Umbra. In particolare, per il comprensorio della Valle Umbra, per un totale di circa 6mila ettari, la Regione Umbria ha realizzato impianti irrigui in destra del Chiascio (nei territori di Torgiano, Bettona, Bastia); in destra del Topino, nelle zone Fiamenga e Maceratola (Foligno); nella Piana di Trevi e Montefalco; nella Piana di Spoleto e in destra e sinistra del Topino (nel territorio di Foligno).

“Nell’ultimo periodo di programmazione regionale, i Programmi di sviluppo rurale – ha ricordato l’assessore – hanno contenuto finanziamenti per la realizzazione, l’adeguamento ed il miglioramento delle reti irrigue, con priorità alle reti interessate al collegamento con l’adduzione primaria dalla diga”.

“Nella sola Valle Umbra – ha spiegato – sono stati finanziati con due milioni di euro progetti per reti irrigue di immediato collegamento alla adduzione principale, che prevedono l’adeguamento dell’impianto in destra e sinistra del Chiascio nelle zone di Brufa e Torgiano e di quello in destra del Topino nella zona di Cave di Foligno”.

“Con l’intervento sull’invaso del Chiascio – ha concluso Cecchini – mettiamo a segno uno degli obiettivi strategici della programmazione regionale: le opere di completamento della diga, infatti, sono indispensabili affinché i territori interessati possano effettuare i prelievi di acqua dalla condotta di adduzione primaria dalla diga di Casanova, condizione di fondamentale importanza sia per le aziende agricole, in termini di certezza e continuità della disponibilità della risorsa idrica, sia per il territorio in generale, in termini di risanamento ambientale e di fruibilità naturalistica del sistemi fluviali, che, in tal modo, restano liberati dai continui e consistenti attingimenti”.

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