Ex Fcu, mercoledì in piazza lavoratori e sindacati

PERUGIA – Lavoratori dell’Fcu e sindacati mercoledì in piazza contro la chiusura dell’infrastruttura. “L’Umbria anche per la sua collocazione geografica e per lo sviluppo delle infrastrutture lungo l’asse Nord-Sud ha sempre sofferto di carenze per quanto riguarda il sistema dei trasporti. Ora, dopo tante ricette e dopo tante promesse – dice il segretario provinciale della Cgil – le difficoltà tendono a diventare ancora più pesanti”.

“Questo si verifica sia per il trasporto delle persone che per la movimentazione delle merci. Basta far riferimento al parziale mancato decollo delle piastre logistiche, per non parlare poi del mancato raddoppio della ferrovia Orte/Falconara(tema che ha riempito archivi e biblioteche). Il collegamento tra Perugia e Roma, via ferrovia, è diventato sempre più problematico, mentre il ruolo auspicabile dell’aeroporto di S. Egidio riscontra nei fatti sempre maggiori difficoltà. Non è un caso se in Umbria abbiamo solo 59 km di autostrada e 181 km di doppio binario elettrificato. I 29mila umbri che tutti i giorni da pendolari utilizzano il trasporto pubblico locale (prevalentemente su ferro) sono sottoposti a ritardi sempre più drammatici”.

“Nella nostra regione avevamo nel trasporto pubblico locale a disposizione (si fa per dire) 71 treni di cui 26 elettrici e 45 diesel: l’età media era di 18,2 anni. Avevamo, perché quest’anno la Fcu non svolgerà la sua funzione e quindi siamo di fronte ad un ulteriore peggioramento sul versante dell’offerta. Non migliore è la situazione sul versante Trenitalia. Basti pensare che per il collegamento Perugia-Milano occorrono oggi 5 ore e 40 minuti (un ora in più di 10 anni fa). Le responsabilità di questa situazione sono anche del Governo nazionale che dal 2009 ad oggi ha ridotto del 19% gli investimenti nel trasporto ferroviario”.
“Chiediamo dunque alla Presidente della Regione un incontro urgente, per fare il punto su ciò che sta avvenendo e concordare risposte adeguate, per le quali tempi e modi non sono indifferenti”.

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