Ex Fornace, il caso in Parlamento: il sottosegretario Bocci: “Rafforzati i controlli”

UMBERTIDE – La Ex Fornace di Umbertide diventa un caso nazionale con l’interrogazione dell’onorevole Adriana Galgano e Domenico Menorello, del gruppo dei “Civici e Innovatori”, alla quale ha risposto il sottosegretario al ministero degli Interni, Gianpiero Bocci. I Civici chiedevano quali iniziative fossero state messe in campo per il sito, in balia del degrado. “Effettivamente, il compendio immobiliare in questione, di circa 32.000 metri quadri, la cui proprietà è passata attraverso vari titolari e che per due volte è stato messo all’asta, versa oggi in completo stato di abbandono e costituisce luogo di dimora di cittadini extracomunitari, nonché di alcuni residenti”, ha detto Bocci.

“Il Comune di Umbertide, in passato, risulta aver invitato i proprietari degli immobili alla chiusura degli accessi ai locali interrati, nonché all’attivazione di un servizio di vigilanza notturno con posto fisso che, per quanto noto, è durato per circa un anno, dal 2012 al 2013.  A testimonianza dell’attenzione delle Forze di Polizia sulla zona, nei mesi scorsi sono stati svolti numerosi e mirati servizi di controllo, che hanno determinato una sensibile diminuzione delle presenze all’interno del complesso. In particolare, lo scorso 12 ottobre – come ricordato dagli stessi onorevoli interroganti – i carabinieri della Compagnia di Città di Castello hanno effettuato uno specifico servizio in loco,identificando 9 persone – 8 di nazionalità marocchina ed 1 di nazionalità albanese –, tutte successivamente accompagnate presso la Questura di Perugia per gli adempimenti relativi alle procedure di espulsione e due anche deferite all’Autorità giudiziaria per inottemperanza al decreto di espulsione. Il cittadino albanese, clandestino e con precedenti penali, è stato scortato alla frontiera e rimpatriato”.

Bocci ha ricordato che alle problematiche della ex Fornace “è stata dedicata la seduta del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nell’ambito della quale, presente il sindaco della città, si è proceduto ad uno specifico approfondimento, da cui è emerso che l’assenza di adeguate difese passive dell’area agevola gli ingressi abusivi al suo interno.  Nel corso della riunione, il sindaco di Umbertide ha riferito che le opere di riconversione della struttura, necessarie per renderla agibile, allo stato risultano sospese, ma sono in corso trattative che, se andranno a buon fine, potrebbero determinarne la ripresa. D’altra parte, è stato rilevato – ha proseguito il sottosegretario – come la soluzione della problematica presupponga la definitiva destinazione dell’intero compendio immobiliare e, in tal senso, sono stati ipotizzati da parte del sindaco possibili forme di utilizzo futuro. Sotto il profilo della sicurezza pubblica, si è convenuto di rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto di ogni forma di illegalità all’interno degli immobili, con la programmazione di ripetuti e persistenti interventi, finalizzati a scoraggiare gli ingressi abusivi e favorendo l’evacuazione del sito. Contestualmente, il Prefetto di Perugia interloquirà con il curatore fallimentare per l’installazione di idonee misure di difesa passiva. Per quanto riguarda la richiesta di potenziamento della presenza delle Forze di polizia, faccio presente che l’Arma dei carabinieri opera nella zona con la Stazione di Umbertide e il Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Città di Castello, i cui organici sono ritenuti adeguati alle esigenze di ordine e sicurezza pubblica. Il dispositivo territoriale è poi rinforzato, in occasione dei servizi straordinari programmati, con l’ausilio di aliquote regionali del Reparto prevenzione crimine Umbria-Marche, nonché di personale del Commissariato di pubblica sicurezza di Città di Castello”.

 

“Chiediamo, quindi, al Governo di intervenire sollecitando la Regione Umbria e il Comune di Umbertide – ha replicato Galgano – a predisporre quanto prima un piano di recupero dell’area in questione. Soltanto sottraendo questi spazi all’incuria e all’abbandono, possiamo risolvere davvero i problemi di sicurezza e ordine pubblico che, da anni, insistono all’ex Fornace minando la qualità della vita dei cittadini di Umbertide”.

 

 

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