Ex Merloni, finanziamenti per solo due aziende dalla legge 181. Smacchi (Pd) interroga la giunta

NOCERA UMBRA – “Solo due aziende su 10 potranno usufruire delle risorse della legge ‘181/’89’ per l’area Ex Merloni. Un dato surreale che la Giunta deve invertire, allargando al massimo la platea dei beneficiari”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) che annuncia la presentazione un’interrogazione “per conoscere quali azioni si intendono porre in essere al fine di garantire una più omogenea ridistribuzione delle risorse sul territorio della fascia appenninica e un accesso alle agevolazioni per un numero più ampio tra le imprese in graduatoria ma escluse dai benefici”.

“Lo scopo dell’avviso della Legge 181, gestito da Invitalia e che per l’Umbria metteva sul piatto 13milioni di euro – dice Smacchi – era quello di incentivare la reindustrializzazione di un tessuto produttivo ferito da quanto avvenuto con il tracollo dell’ex colosso dell’elettrodomestico. Nonostante l’arrivo di 23 domande, di cui 10 in Umbria, la nostra regione – continua Smacchi – vede solo il progetto di due aziende in fase istruttoria. Aziende che, tra l’altro, fanno ovviamente parte del perimetro dell’area individuata come ‘ex Merloni’, ma non di quella, come la fascia appenninica, sulla quale l’azienda dell’elettrodomestico insisteva e la cui crisi ha avuto maggiori conseguenze”.

“Per questo – spiega Smacchi – è necessario che la Giunta regionale si impegni e, di concerto con Invitalia e con tutti gli attori nazionali della vertenza, trovi le modalità per allargare la platea dei beneficiari e le risorse destinate alla reindustrializzazione dell’area Ex Merloni”.

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