Foligno, bimba nata morta, eseguita l’autopsia: 90 giorni di tempo per chiarire

FOLIGNO – Novanta giorni per spiegare il caso della bimba venuta alla luce senza vita all’ospedale di Foligno. È il tempo che si sono presi i consulenti della procura della Repubblica di Spoleto che il 3 maggio hanno effettuato l’autopsia sul corpo della piccola. Un accertamento tecnico irripetibile e delicato, disposto per fare chiarezza sulla tragedia avvenuta nella reparto di Ostetricia nella notte tra il 26 e il 27 aprile scorsi, quando quello che sembrava un parto normale si è trasformato in dramma. Protagonista una 40enne folignate, al nono mese di gravidanza, prossima al parto e ricoverata con pressione alta e poi diverse contrazioni che si sono improvvisamente fermate, con rallentamento  del battito cardiaco della nascitura, costringendo i sanitari a praticare un cesareo d’urgenza che però non ha potuto salvare la piccola, venuta al mondo morta.

L’esame autoptico è stato eseguito dal medico legale Massimo Lancia, nominato dalla procura che sul caso ha aperto un’inchiesta dopo la denuncia dei genitori. La famiglia, assistita dall’avvocato Camillo Franceschini, ha invece partecipato con il dottor Sergio Scalise. Il pm Gennaro Iannarone  ha anche incaricato un ginecologo, il dottor Domenico Di Francesco, di esaminare la cartella clinica della quarantenne e gli accertamenti effettuati durante la gravidanza. L’obiettivo è capire le cause che hanno condotto alla morte della bimba e gli accertamenti si concentrano sulle ultime ore prima del parto. Al momento non ci sono indagati. Anche la Usl Umbria 2 ha avviato un’indagine interna. Il reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Foligno è considerato un eccellenza della sanità umbra ed è il secondo punto nascite della regione.

 

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