Foligno, ex ospedale, la clinica Santo Stefano raddoppia: più servizi e nuove assunzioni

FOLIGNO – A poco più di due mesi dall’inaugurazione (Guarda qui), l’Istituto Santo Stefano raddoppia. A metà 2015, la clinica specializzata nella cura dei pazienti in stato vegetativo e nella riabilitazione di malati gravi, aperta nei locali dell’ex ospedale di Foligno, aumenterà i servizi offerti, amplierà i locali e farà nuove assunzioni. Nei prossimi mesi è, infatti, prevista la riunificazione delle due unità residenziali che compongono la struttura (Residenza Sanitaria Assistenziale e l’Unità assistenziale per persone in stato vegetativo), con gli adattamenti strutturali e organizzativi necessari ad accogliere adeguatamente persone con elevati e complessi bisogni assistenziali. Il complesso sanitario verrà completato con l’apertura dell’unità ospedaliera di Lungodegenza per stati vegetativi, un ulteriore e specifico segmento dell’offerta per tali gravissime disabilità.

Tutto questo comporterà nuovi posti letto e nuove assunzioni, in particolare per quanto riguarda gli addetti all’assistenza che cresceranno in base all’aumento dei pazienti. Attualmente sono 31 le persone ricoverate, tutte residenti nei comuni del distretto sanitario di Foligno. Dall’apertura della struttura, sono stati effettuati 53 ricoveri, di persone provenienti in grande maggioranza dall’ospedale di Foligno. L’età media dei ricoverati è di 83 anni, la più anziana è una vivacissima signora di 98 anni, mentre la più giovane ne ha 49. Da pochi giorni, è stata accettata una persona in ventilazione meccanica proveniente dall’altra struttura residenziale del Santo Stefano.

Nella Residenza sanitaria assistenziale di Foligno lavorano, alle dirette dipendenze del Santo Stefano, il direttore sanitario, medici, fisioterapisti, assistenti sociali e operatori tecnico-amministrativi. Il servizio assistenziale (infermieri professionali e Oss), diretto da un coordinatore infermieristico, è assicurato dalla Cooperativa Dinamica, con un impiego di 20 operatori. A questi vanno aggiunti gli operatori dei servizi in appalto esterno, come la ristorazione, il lavanolo, le pulizie, le manutenzioni degli impianti, il servizio di sorveglianza serale e il portierato nei giorni festivi.

“La Rsa del Santo Stefano – spiega il dottor Antonio Aprile, responsabile del Progetto Umbria del Gruppo Santo Stefano – è uno dei nodi della rete territoriale di assistenza, a disposizione dei distretti sanitari, in particolare di quello di Foligno, per assicurare la continuità delle cure e un periodo di riabilitazione a bassa intensità sia per persone che, dimesse dall’ospedale, non sono ancora in condizioni tali da poter essere gestite a domicilio, sia per quelle che, per particolari fragilità sociali, necessitano di assistenza e di tutela insieme alle cure mediche e infermieristiche, sia per quanti, dopo un periodo di convalescenza in residenza protetta o a casa, possono finalmente iniziare il percorso riabilitativo”.

“L’integrazione con il territorio – continua il dottor Aprile – è totale ed è strettissima la collaborazione con il distretto sanitario, con contatti quotidiani per la programmazione dei ricoveri e per la discussione sui tempi e la modalità della dimissione delle persone più fragili, sia sul piano sanitario sia sociale. Inoltre, durante la degenza, sono frequenti i contatti con i medici di Medicina generale anche in preparazione del rientro al domicilio. Così come accade per i ricoverati nella Unità speciale, è pienamente attiva la collaborazione con il dipartimento di Riabilitazione della Usl Umbria 2, che fornisce il supporto necessario per arrivare alla prescrizione e alla fornitura degli ausili, costituisce un punto di riferimento per l’approfondimento dei casi più complessi, interviene per la realizzazione di alcune particolari procedure per il trattamento della spasticità. Inoltre è sempre aperto il canale che può portare i pazienti a cure riabilitative più intense e specialistiche, nel caso in cui emergano possibilità di recupero particolarmente forti nel corso della degenza nelle residenze del Santo Stefano. In generale – prosegue il responsabile Umbria del Santo Stefano – possiamo definire ottima la collaborazione con tutte le unità operative, i servizi dell’ospedale e della Usl, così come con i servizi tecnico-amministrativi e con la farmacia Afam di via dell’Ospedale, collaborazione preziosa, e spesso decisiva, per far fronte alle più disparate necessità di approvvigionamento di farmaci e presidi che non riusciamo a soddisfare con le nostre scorte o con gli abituali canali di approvvigionamento”.

“Al di là delle collaborazioni professionali e dei rapporti istituzionali – evidenzia ancora Aprile – dopo questi primi mesi, ci giungono segnali incoraggianti dai cittadini. Ci sembra che la città cominci a sentire la nuova Rsa come parte integrante della vita cittadina, gli utenti e le famiglie hanno ampia possibilità di accesso alla struttura, agevolati anche dalla collocazione nel centro storico, e sono in molti a chiedere informazioni sulle possibilità di ricovero e sui servizi offerti”.

“I prossimi mesi – conclude il dottor Aprile – verranno dedicati al consolidamento organizzativo della struttura e alla formazione del personale in tutti i ruoli. In primo luogo si completerà l’iter di accreditamento regionale, già avuto nel settembre scorso per l’Unità speciale residenziale per persone in stato vegetativo. Contemporaneamente si punterà a potenziare ulteriormente le competenze del personale per migliorare la qualità dell’assistenza: in accordo con la Cooperativa Dinamica verranno approfonditi alcuni aspetti di particolare importanza, nell’ambito degli attuali processi assistenziali ed altri in preparazione a futuri sviluppi dell’assistenza. Stiamo anche lavorando alla organizzazione di nuovi servizi per migliorare la presa in carico degli ospiti e rispondere in modo più completo e personalizzato ai loro bisogni. In molti casi si tratterà di integrazioni agli standard di assistenza, in altri casi di servizi opzionali da attivare a richiesta degli utenti”.

La struttura che ospita la clinica Santo Stefano, ricavata nell’area dell’ex ospedale, è stata completata ed è pienamente efficiente per quanto riguarda gli spazi dedicati alla degenza, di servizio e relativi agli impianti. Le attività cliniche occupano attualmente solo uno dei due piani di degenza. Nelle prossime settimane, in accordo con la Usl, che ha recentemente trasferito nei locali del piano terra parte dei propri servizi distrettuali e ambulatoriali, inizieranno le opere di sistemazione definitiva delle pertinenze esterne. Inoltre, è in cantiere una piccola opera di ristrutturazione dell’atrio principale sul quale verrà aperto uno sportello, che permetterà di ripristinare l’ingresso monumentale come accesso principale alla Residenza oltre che al poliambulatorio della Usl.

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