Foligno, Parco fluviale a rischio chiusura: i gestori mollano, il Comune pensa a una nuova gara per salvare l’estate

FOLIGNO – Il Parco fluviale Hoffmann, luogo simbolo dell’estate folignate, è a rischio chiusura. A meno di dieci anni dall’apertura, gli attuali gestori degli spazi ricreativi e di ristoro avrebbero infatti deciso di lasciare l’attività costringendo il Comune a ricorrere, in fretta e furia, ai ripari per non lasciare in una situazione di degrado e abbandono uno degli spazi di aggregazione più significativi e amati della città, che prende vita soprattutto d’estate con spettacoli, concerti e cene all’aperto fra centinaia di ettari di verde.
Dietro la decisione dell’associazione che finora ha gestito la struttura, ci sarebbero difficoltà economiche dovute soprattutto alle regole per la gestione degli spazi: da una parte la necessità di organizzare eventi per attrarre persone, dall’altra lo spettro della burocrazia con multe salate nel caso in cui si sforino i limiti orari e di decibel previsti dal piano di zonizzazione acustica del Comune. Multe che hanno colpito più volte gli attuali gestori, visto anche il rapporto piuttosto difficile con i residenti della zona, il popoloso quartiere di Sportella Marini, che hanno avviato una sorta di guerra alla musica per difendere il loro diritto alla quiete. E così, stremato dalle difficoltà e dalle ultime estati piuttosto difficili dal punto di vista meteo, il gruppo di giovani che per quasi un decennio ha dato vita al Parco fluviale è pronto a mollare, risolvendo anticipatamente il contratto di affitto in scadenza nel 2017: quest’estate niente bibite e gelati, niente barbecue, niente musica, niente spettacoli e dietro l’angolo lo spettro che questa importante e bella struttura finisca nel degrado.
E in Comune queste sono ore febbrili per evitare che tutto questo accada: secondo quanto è stato possibile apprendere, si starebbe cercando di trovare una soluzione morbida arrivando a una rescissione consensuale del contratto con gli attuali gestori per permettere l’immediata predisposizione di un nuovo bando per la gestione del bar e della struttura. I tempi però sono strettissimi: si tenta di salvare il salvabile, recuperando almeno mezza stagione estiva.

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