Foligno, Schiarea restituisce le “deleghe”, opposizione all’attacco: “Mismetti si dimetta”. Il Pd invita al dialogo

FOLIGNO – Il bilancio di previsione è stato approvato, ma la crisi politica a Foligno resta e il terreno è sempre più scivoloso. Il giorno dopo il lungo e difficile consiglio comunale che ha dato (per un voto) il via libera a un atto fondamentale per il futuro della legislatura e della città, arrivano le dimissioni del “dissidente” Lorenzo Schiarea (Movimento per Foligno) dall’incarico che il sindaco gli aveva assegnato per le politiche legate ai fondi europei.
“A seguito dell’esito dell’ultimo Consiglio Comunale – ha fatto sapere il giovane consigliere comunale – e della pervicacia del Sindaco di non aderire alla richiesta di una verifica programmatica di metà mandato, in coerenza con la non partecipazione al voto del bilancio e della posizione critica assunta dal Movimento per Foligno, nella consapevolezza che gli incarichi assegnati dal Sindaco non possono non tenere conto del necessario rapporto di fiducia e di coinvolgimento, rimetto le deleghe assegnatemi dal Sindaco e riguardanti la gestione dei fondi europei e la partecipazione”.
Insomma, Schiarea non ha affatto recepito l’appello all’unità lanciato persino dal vescovo di Foligno, e va dritto per la sua strada allargando la frattura con la maggioranza. Anche se va precisato che Mismetti non gli ha mai assegnato deleghe a Schiarea, ma semmai gli ha conferito un “incarico di studio e di proposta in materia di fondi europei”. Una nomina avvenuta nell’ottobre 2015 che, secondo alcune voci vicine al palazzo comunale, il consigliere di Movimento per Foligno non avrebbe mai esercitato.

Nessuna notizia invece dagli altri due “dissidenti”, Roberto Ciancaleoni dei Socialisti e Moreno Finamonti del Pd, dopo che il primo il 24 maggio ha abbandonato il Consiglio comunale e non ha votato il bilancio e il secondo non si è presentato. Complesse anche le posizioni di Lorella Trombettoni (Pd), che ha votato il bilancio ma chiedendo l’azzeramento dei vertici della partecipata Fils, e Elio Graziosi (ex Pd ora Gruppo misto) che ha deciso di lasciare la maggioranza, assicurando di votare il bilancio ma di voler continuare con una certa libertà di coscienza.

Sulla situazione della maggioranza interviene anche l’opposizione, con Stefania Filipponi (Impegno civile), che afferma: “Il sindaco è a un bivio, ossia continuare a vivacchiar oppure avere uno scatto di orgoglio e inizia a governare, ma è indispensabile focalizzare l’attenzione su alcuni problemi, trovando le soluzioni e ragionando liberamente, senza paraocchi ideologici, nel rispetto dei propri valori e del mandato ricevuto dai cittadini, che non vogliono certo che si facciano solo gli interessi di bottega. Occorrono persone capaci di realizzare un programma di profondo risanamento e rinnovamento per rispondere tempestivamente e fattivamente ai bisogni della città, che non può continuare a perdere servizi. È oggi più che mai necessario – sottolinea ancora – un effettivo rinnovamento, non solo di idee perché sono le persone che programmano e attuano. Foligno chiede mutamenti profondi che incidano prima di tutto sul piano sociale ed economico”.

Dura Elisabetta Piccolotti, esponente di Sel”: Continuo a chiedermi che senso abbia continuare così. La città avrebbe bisogno di persone che pancia a terra, su un progetto condiviso e chiaro, lavorino a produrre fatti concreti, passi avanti, a costruire occasioni di sviluppo e di innovazione per una Foligno migliore. Ci sono molti problemi per cui accapigliarsi, di cui discutere alla ricerca di soluzioni efficaci. C’è la disoccupazione, la povertà, la cementificazione del territorio, il troppo traffico che rende meno piacevoli le nostre giornate, il commercio da far prosperare, la cultura da far germogliare ogni giorno. C’è il razzismo che cresce anche tra le fila dei folignati, e tante persone che fanno della solidarietà il loro impegno quotidiano da sostenere con scelte concrete. Ci sono i servizi pubblici, non sempre efficienti, da far funzionare meglio. Eppure non è questo che agita le notti dei nostri amministratori e ne scandisce le giornate. Sono in lite per ‘non si sa bene cosa’ per stessa ammissione del Sindaco. Tutti sanno che quando qualcosa in politica non si capisce bene, è quasi certamente perché non si fa una bella figura a parlarne apertamente e in modo chiaro. Il Sindaco, invece di provare a passare la nottata a danno della città, dovrebbe presentare un nuovo programma di mandato e verificare se c’è una larga maggioranza che lo giudichi credibile e sia disposto a sostenerlo. Se non c’è, si traggano le conclusioni”.

In questo quadro, la maggioranza dovrà affrontare un altro importante scoglio per evitare il commissariamento del Comune: l’approvazione del bilancio consuntivo, entro i termini previsti dalla legge con la diffida del Prefetto e cioè entro il 7 giugno prossimo.

Intanto il Pd di Foligno invita al dialogo e alla responsabilità.

“Nei prossimi giorni – afferma la segretaria comunale, Patrizia Epifani – il Partito democratico e il Gruppo Pd in Consiglio Comunale incontrerà i cittadini e i rappresentati delle forze sociali proprio per ricevere nuova linfa per una amministrazione più attenta e solidale. Altro importante confronto dovrà interessare le prospettive di una maggioranza che nelle ultime settimane ha evidenziato tensioni e diffidenze spesso incomprensibili. Solo un dialogo rispettoso e attento porterà, per il bene della città, a ritrovare un senso di comunione e appartenenza nel rispetto del voto dei cittadini. I rapidi cambiamenti – continua Epifani- influenzati anche dalla Politica nazionale ed europea possono condurre a riflessioni diverse dalle scelte del 2014 (del resto il pensiero politico non è mai dato una volta per sempre né la complessità dei problemi vuole una pedissequa linearità) ma, ci auguriamo che la coscienza dei singoli Consiglieri sappia trovare autonoma soluzione basata sulla onestà e trasparenza delle proprie valutazioni ideali e sulle proprie idee politiche”.

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