Foligno, vertenza Oma Tonti, l’azienda risponde: “Investimenti per 20 milioni di euro”

FOLIGNO – Dopo i ripetuti scioperi delle scorse settimane, l’Oma Tonti risponde con i numeri a lavoratori e sindacati, parlando di imminenti investimenti e guardando al futuro ma anche difendendosi.
“Ciò che sta accadendo – viene detto dal consiglio di amministrazione composto da Umberto Tonti, Amedeo Tonti e Franca Vantaggi Tonti – sta creando destabilizzazione interna ed allarme in tutti gli stake (holders banche, clienti, fornitori etc) perché si è evidenziato un contesto che non rappresenta la realtà di una azienda in continuo sviluppo, nella quale è fondamentale un continuo ma ‘leale’ confronto che non metta a repentaglio il presente ed il futuro”.
“Insieme si vince – afferma l’azienda – ma ognuno deve assumere la responsabilità di interpretare il ruolo cui è richiamato che è fatto di diritti ma anche di doveri. Sono state acquisite in questi ultimi tempi importanti nuove commesse che ci proiettano oltre il 2035; sono in corso trattative commerciali con nuovi clienti; sono stati approvati e finanziati progetti di ricerca e sviluppo su prodotti innovativi che ampliano il campo delle nostre capabilities; sono stati approvati e finanziati piani di investimenti in tecnologia con riferimento a industria 4.0”.
E ancora sugli investimenti: “Dal 2010 sono stati effettuati investimenti pari a 40,7 milioni di euro;
nel corrente anno sono previsti investimenti per 10,7 milioni (di cui 6 già oggetto di ordine) per lo più afferenti a industria 4.0; nei prossimi 4 Anni sono previsti investimenti per 20 milioni di euro.
Sicuramente quanto sopra avrà ricadute occupazionali. Tutto ciò non è improvvisazione ma programmazione”.
L’azienda fa inoltre presente alle maestranze che “presso il richiamato tavolo, sede di confronto sindacale di Perugia, le Rsu e le organizzazioni sindacali si sono manifestamente dichiarate a favore di uno degli azionisti di Oma e ciò è stato palesemente evidenziato dalla presenza di quest’ultimo nell’assemblea del 3 marzo e durante lo sciopero con picchetti del 7 marzo, nonché dalle dichiarazioni giornalistiche e televisive effettuate da sindacati e Rsu”. “Tutto ciò – viene detto – ha messo in palese difficoltà la famiglia Tonti che è stata messa in piazza e non, piuttosto, difesa come significativo baluardo storico e non solo. Per quanto sopra l’attuale governance non ritiene che nel richiamato tavolo di Perugia si faccia l’interesse esclusivo dei lavoratori per cui è delegittimato nella sua funzione. Non appena sarà fatta chiarezza definitiva in proposito l’azienda, come ha sempre fatto in passato, è pronta a fare la sua parte”.

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