Foligno vs Narni: il centro del mondo siamo noi. Insorgono commercianti e cittadini: “Le tradizioni non s’inventano, il Comune le difenda: non si campa di rendita”

FOLIGNO – Il tentativo di Narni di candidarsi a “centro d’Italia” ha mandato in fibrillazione Foligno, che da sempre detiene lo scettro di “centro del mondo”, fissato – secondo la leggenda – sul birillo rosso del biliardo del Gran Caffè Sassovivo, posto al centro della città che geograficamente, più di ogni altra, è al centro dell’Umbria, d’Italia e del mondo.

L’uscita dell’amministrazione comunale narnese, che ha deciso di promuovere la centralità geografica della città
collocando apposita segnaletica a ponte Cardona che, secondo alcuni esperti, si trova a poca distanza dall’esatta ubicazione del centro del Paese, non è piaciuta ai folignati. In molti, infatti, hanno visto questa idea quasi come un “affronto” verso Foligno, da tutti conosciuta come “lu centro de lu munnu”, scatenando diverse polemiche e prese posizione.

“Con tutto il rispetto per Narni – afferma Cristiana Mariani, presidente di Confesercenti territoriale Foligno – le tradizioni non s’inventano e questa storia mi sembra abbastanza ridicola. Ben venga questa iniziativa se procura pubblicità all’Umbria e ai suoi territori, ma credo che ogni città debba promuoversi attraverso le proprie risorse e bellezze, non andando a mangiare nel piatto del vicino, creando contrapposizioni dannose. È comunque giunto il momento che l’amministrazione comunale di Foligno capisca che non si campa di rendita, che le tradizioni vanno difese e promosse, altrimenti rischiano di essere cannibalizzate da altri: basi storiche dicono che Foligno è il centro del mondo, il Comune dovrebbe mettere nero su bianco questo ‘titolo’ e attivarsi per promuoverlo”.

Il presidente di Confcommercio Foligno, Fabrizio Bastida, si dice “stupito per la presa di posizione di Narni”, evidenziando che “la centralità di Foligno è dimostrata da fonti storiche e si basa su processi culturali e sociali fondati e non inventati per caso o per comodità: se c’è da difenderla lo faremo, ma a parlare sono i fatti e il gran lavoro che facciamo ogni giorno per rendere la nostra città sempre più appetibile”.

Giovanni Bianchini, presidente di Confartigianato Foligno va oltre: “Sto lavorando da tempo alla promozione di Foligno come ‘centro del mondo’ e ho già pronto il bozzetto di un monumento da collocare in centro storico per suggellare questa particolare caratteristica della nostra identità cittadina. Per ora è top secret, ma presto verrà rivelato: serviranno il bene stare del Comune e alcuni sponsor per sostenere i costi. Sul fatto che Foligno sia il ‘centro del mondo’ non ci sono dubbi: questo titolo è stato sancito già alla fine degli anni ’50, nel corso della celebre trasmissione televisiva della Rai ‘Telematch’, con Enzo Tortora e Silvio Noto, quando fu mostrato a tutta Italia famoso birillo rosso del biliardo del Gran Caffè Sassovivo, posto al centro della città più al centro dell’Umbria, d’Italia e del mondo. La mossa fatta da Narni è pura invenzione, storia e tradizioni sono ben altro”.

La “guerra del birillo” ha contagiato anche la politica.

Maurizio Ronconi, ex senatore leader dell’Udc, scrive sul suo profilo Facebook: “Adesso Foligno si fa scippare anche “lu centru de lu munnu” da Narni. Ci mancava solo questa per certificare la decadenza di una città che non solo non sa proporre nulla di nuovo ma che non sa neppure difendere la sua storia ed anche le sue leggende. Non c’è più tempo da perdere e il birillo deve essere riposizionato dove era, magari in scala maggiore al centro della via principale della città, al ‘quadrivio’. Poi i narnesi si attacchino pure al loro ponte e alle loro rilevazioni. La leggenda indica Foligno e spesso la leggenda diventa storia e realtà”.

E proprio sui social network, sono tanti i folignati che difendono a spada tratta Foligno come centro del mondo, chiedendo all’amministrazione comunale di definire un progetto che sancisca definitivamente questo “titolo”, valorizzandolo in maniera più efficace come segno identitario della città.

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