Forca Canapine, la Provincia di Perugia: “L’impianto sciistico sarà venduto”

La Provincia di Perugia interviene sulla questione dell’impianto sciistico di Forca Canapine. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, il Servizio Progettazione e Pianificazione e Gestione del Patrimonio della Provincia di Perugia, entra nel merito della questione.

“Per l’attivazione dell’impianto – dichiara il Servizio – è necessario procedere ad interventi di adeguamento e collaudo, previa nomina del direttore di esercizio, quest’ultima da affidare a professionista qualificato, come pure da affidare a tale professionista l’indicazione degli interventi da eseguire. Per tali adempimenti si è stimato un importo di circa 120mila euro in attesa di stanziamento. Con nota protocollo n. 47196 del 2014 sono stati richiesti complessivamente 91mila per vari incarichi professionali, tra i quali far rientrare quello per l’impianto. Il bilancio dell’Ente – aggiunge il Servizio – è stato approvato il 9 ottobre scorso, pertanto in deciso ritardo per qualsiasi iniziativa in ordine all’attivazione dell’impianto; oltretutto, non è stato stanziato alcun importo per lavori ed affidamento di incarichi professionali”.

“Per il futuro dell’impianto – continua il  Servizio – si è ritenuto necessario attendere le decisioni della nuova Amministrazione essendo stato inserito nell’elenco degli immobili da alienare, per l’anno 2015, anche in considerazione del fatto che a tutt’oggi alle Province non risultano assegnate funzioni in campo turistico. L’eventuale affidamento di una concessione di lavori per l’adeguamento e la gestione dell’impianto – prosegue la dichiarazione – comporterebbe, in considerazione degli importi da investire, anche sul rifugio Monti del Sole, una durata della concessione (almeno 10 – 15 anni) che non si concilia affatto con le funzioni attribuite alle Province e con la volontà e necessità (per esigenze di bilancio) di alienare l’immobile. L’ultima gara del 2011 per l’affidamento in gestione, ha visto la partecipazione di soli due soggetti privati, ai quali la Provincia ha affidato l’impianto a termini di legge, seguendo l’ordine di graduatoria. Con entrambi i soggetti l’esperienza è stata negativa al punto che sono in corso procedimenti legali. Da considerare inoltre che il sempre minore numero di giorni annuali di innevamento riduce in maniera decisiva i margini di utile nella gestione. Va ricordato che la stagione scorsa l’area è stata pressoché priva di neve. Il mancato funzionamento dell’impianto non si traduce affatto in mancate entrate per l’Ente, anzi, considerate le spese per il personale, utenze, incarichi e collaudi ha comportato risparmi per l’Ente seppure in assenza del servizio. Contrariamente alla Regione Marche, la Regione Umbria non ha mai legiferato in materia, nonostante fosse obbligata dalla Legge nazionale sin dal 2003 e ciò ha impedito di disporre delle aree sciabili in maniera coattiva e di usufruire dei contributi in materia. L’impianto – conclude il Servizio – è stato realizzato oltre 11 anni fa e nel 2043 l’impianto, per legge, dovrà essere completamente smantellato”.

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