Gualdo Tadino, dopo 15 anni d’attesa aperto il Museo Opificio Rubboli

GUALDO TADINO – L’attesa è durata 15 anni ma alla fine Gualdo Tadino ha finalmente il nuovo museo. Ieri, in occasione della festa del patrono Beato Angelo, è stato inaugurato il Museo Opificio Rubboli, quarto spazio espositivo permanente. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Carlo Colaiacovo, il prefetto di Perugia Antonella De Miro ed il presidente dell’Associazione Culturale Rubboli Maurizio Tittarelli Rubboli.

“Nel giorno in cui si celebra il nostro Santo Patrono – ha sottolineato il sindaco Presciutti – abbiamo voluto dare un segno di forte gualdesità e di forte appartenenza alla comunità regionale nel suo complesso con l’inaugurazione del Museo Opificio Rubboli. Dopo ben quindici anni giunge a compimento un’opera che tutti aspettavamo. Uno spazio di cultura e di storia dove i cittadini ed i tanti visitatori, che mi auspico verranno, riusciranno ad apprezzare quella che è la più antica tradizione della ceramica gualdese. Credo che questa sinergia che c’è stata in questi quindici anni, e ringrazio tutte le amministrazioni che si sono succedute, ha finalmente dato i suoi frutti. Mi ritengo fortunato – ha proseguito Presciutti – perché ho l’onore di veder compiuta questa opera. Le cose buone non hanno colore e questa ne è una dimostrazione concreta. Ringrazio poi chi ha sostenuto dal punto di vista economica questa operazione: dalla Regione dell’Umbria, alla Cassa di Risparmio di Perugia, agli sponsor privati (Banca Etruria, Matteo Minelli, Cotto Etrusco, Tagina). Credo che la sinergia istituzionale e nel mondo della cultura dimostri come, seppur tra tante difficoltà, la tenacia e la voglia di fare porti ad un risultato. Nell’Opificio saranno custodite opera d’arte vere, che staranno lì in maniera permanente e non potranno essere spostate senza il benestare di un comitato tecnico-scientifico appositamente costituito per tutelare questo grande patrimonio. Il Museo Rubboli – ha concluso il sindaco – è una conquista, e quando si conquista qualcosa con il lavoro, la passione ed il contributo di tante persone che ci hanno aiutato, credo che questa gioia vada condivisa con tutta la comunità”.

Il Museo Rubboli, di proprietà comunale, opererà in stretta sinergia con l’Associazione Culturale Rubboli per quanto riguarda la gestione, l’organizzazione di eventi e la promozione. Ospiterà al suo interno l’importante Collezione Rubboli di maioliche a lustro che vanno dal 1878 agli anni Sessanta del Novecento, oltre ad alcune opere significative di altre importanti manifatture ceramiche dello stesso periodo.

“Ringrazio tutti coloro che hanno permesso la nascita di questo Museo – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione Culturale Rubboli, Maurizio Tittarelli Rubboli – E’ stato un percorso lungo e tortuoso, ma finalmente siamo arrivati al taglio del nastro. In questi quindici anni ha prevalso un lavoro basato sull’interesse culturale e non sul colore politico. Finalmente è arrivato il momento in cui una esperienza familiare così importante diventa patrimonio della collettività. Il Museo Rubboli è strutturato in piccoli spazi, però proprio questa sua caratteristica valorizza ancor di più la collezione presente al suo interno. Di questo va dato merito ai volontari dell’Associazione Culturale Rubboli che hanno svolto un lavoro certosino”.

Rubboli si pone come erede di una tradizione artistica molto antica, che trova uno dei capisaldi nella figura di Mastro Giorgio Andreoli, attivo a Gubbio dalla fine del ‘400, considerato il padre di questa tecnica che da lui prende l’appellativo di mastrogiorgesca, ed è, nello stesso tempo, capostipite di una riscoperta e singolare penetrazione di questa tecnica, definita anche arte del terzo fuoco.

Il percorso museale comprende al suo interno quatto stanze che corrispondono alle fasi produttive della manifattura più un locale esterno dedicato alle muffole, antichi forni risalenti al 1884, unici al mondo, utilizzati per ottenere, mediante una terza cottura con fumo di ginestra, i rinomati riverberi mastrogiorgeschi.

La nascita del Museo Opificio Rubboli rappresenterà un patrimonio culturale importante non solo per Gualdo Tadino, ma per l’intera Regione Umbria come ha sottolineato la presidente della Regione, Catiuscia Marini.

“A questa inaugurazione la Regione Umbria non poteva non esserci. Il lavoro che è stato svolto negli anni è stato effettuato tenendo al centro l’idea della valorizzazione di centri culturali o musei che possano creare sviluppo economico. Questo opificio non è soltanto l’idea di mettere in esposizione quello che siamo riusciti a recuperare o a conservare della storia antica della ceramica, ma è anche quello di legarlo alle tradizioni artigianali. La qualità della produzione ceramica gualdese si è tradotta in produzione industriale”.

“E’ interessante valorizzare gli artisti che si hanno. Noi della Fondazione non abbiamo intenzione di sostituirsi alle istituzioni, ma aiutarle. Per fare un progetto più forte per l’Umbria e per le città che hanno tradizioni importanti”, ha concluso il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Carlo Colaiacovo.

Per il consigliere regionale del Pd, Andrea Smacchi, presente all’inaugurazione: “l’apertura del Museo Opificio Rubboli rappresenta un punto di svolta per la comunità gualdese. Finalmente quindi una tipicità del territorio trova un suo posto di rilievo nel sistema museale – continua Smacchi – che diventerà sicuramente un punto di riferimento attrattivo oltre i nostri confini regionali. Una stella polare che potrà far conoscere alle nuove generazioni la storia gloriosa di Gualdo”.

Il Museo Opificio Rubboli resterà aperto in forma di Open Day, con ingresso gratuito, fino a domenica 18 gennaio per permettere a cittadini e turisti di poterne ammirare in esclusiva le bellezze contenute al suo interno.

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