Gubbio, il cordoglio delle istituzioni per la scomparsa del vescovo Bottaccioli

GUBBIO – Si terranno domani i funerali di monsignor Pietro Bottaccioli, vescovo emerito di Gubbio scomparso ieri all’età di 89 anni. Molti gli attestati di stima e di cordoglio delle istituzioni.  “Profondo dolore e cordoglio per la morte di Monsignor Pietro Bottaccioli. È terminata la vita terrena di un autorevole pastore che ha sempre testimoniato i valori più alti della fede condividendo i problemi e i bisogni della comunità, illuminandola con la luce della speranza”. Così la presidente Donatella Porzi che “anche a nome dell’Assemblea legislativa dell’Umbria” partecipa “al lutto della Chiesa umbra e di quelle di Gubbio e Umbertide. Monsignor Bottaccioli – conclude la Presidente – ci lascia il patrimonio di un’esperienza pastorale che ha un altissimo valore, per la comunità dei credenti, ma anche per quanti nel mondo delle istituzioni, della politica e dell’informazione, hanno saputo raccogliere e mettere a frutto il suo incessante ed alto richiamo alla necessità di agire avendo sempre come primario obbiettivo la realizzazione del bene comune”.

“La scomparsa del vescovo emerito di Gubbio, monsignor Pietro Bottaccioli, è una grave perdita per la comunità eugubina ma anche per quella regionale, che saluta con commozione una figura di altissima levatura religiosa, culturale e umana”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) esprimendo “profondo cordoglio per la scomparsa del presule, venuto a mancare ieri dopo una lunga malattia”. “Monsignor Bottaccioli – spiega Smacchi – aveva 89 anni, era stato a capo della diocesi di Sant’Ubaldo dal 1989 al 2004 e da tutti era conosciuto come ‘don Pietrino’, uomo di grande generosità e impegno per la propria comunità. Lascia un ricordo positivo come vescovo di popolo, sempre tra le gente e per la gente. Domani l’ultimo saluto nella chiesa di San Domenico alle 15”.

“La morte di monsignor Bottaccioli ci addolora nel profondo. La comunità regionale, religiosa e laica, perde un vescovo sempre attento agli ultimi, un vescovo di ‘popolo’ che ci ha illuminato con il suo agire e le sue parole, con la sua levatura intellettuale e la sua umanità”. È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ricorda “il legame di monsignor Bottaccioli con la gente, particolarmente forte con quella della Diocesi che ha retto per quindici anni, la sua attenzione verso le questioni sociali, la sua vicinanza e il sostegno ai lavoratori in difficoltà. Un’attenzione per le esigenze della comunità ecclesiastica mai disgiunte da quelle della società civile, come propose in occasione del Giubileo del 2000 e ancora prima, coinvolgendo in varie attività da lui promosse un gran numero di esponenti della società civile”.

“Un’attenzione rivolta anche alle istituzioni e a quanti si impegnano in politica – aggiunge – esortando ‘a non porre interessi di parte al di sopra del bene comune’. Allo stesso tempo – prosegue la presidente – un uomo di grande cultura, che si è impegnato nell’approfondire la storia e le tradizioni, per una migliore conoscenza del nostro patrimonio culturale e religioso, a cominciare dal patrono di Gubbio Sant’Ubaldo, tanto che ci lascia anche una preziosa pubblicazione sulla storia della Diocesi di Gubbio”.

“Monsignor Bottaccioli – conclude la presidente Marini – mancherà a tutti noi, ma ci resteranno sempre vivi nel ricordo il suo sorriso e la sua generosità, i suoi insegnamenti”.

Cordoglio anche dal sindaco Filippo Mario Stirati: “E’ una perdita grave quella che ha colpito oggi l’intera comunità eugubina – dichiara Stirati – religiosa e laica insieme, con la scomparsa del vescovo Bottaccioli, per molti ‘don Pietrino’, appellativo affettuoso che gli era rimasto dalla reggenza per anni della parrocchia di San Domenico. Anche se da tempo malato e amorevolmente assistito tra gli altri dal suo successore Mario Ceccobelli che lo aveva voluto da subito al suo fianco, il lutto è una ferita vissuta con corale partecipazione. E’ un altro pezzo importante di storia che se ne va ma ci lascia il ricordo presente del suo apostolato, della sua umanità, del suo profondo legame con la città, della generosità e della simpatia che lo contraddistinguevano unitamente ad una caratura intellettuale che tante prove ha dato nel corso degli anni, da ultimo con la pubblicazione sulla storia della Diocesi, scritta con la capacità espressiva che gli derivava anche dall’essere anche decano dei giornalisti cattolici umbri: una documentazione accurata e appassionata, a vantaggio nostro e dei posteri”.

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