Il vice ministro Bellanova in Umbria: “Per Jp Industries cassa integrazione fino al 2018, per Perugina piano industriale solido”

Per Jp Industries proroga della cassa integrazione fino al 2018, per la Perugina la necessità di un piano industriale solido per cui il confronto è appena iniziato. Ecco, in sintesi, il messaggio lanciato dal vice ministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, oggi in Umbria per affrontare due vertenze pesanti per la regione. All’incontro, organizzato dal Partito democratico, erano presenti le Rsu, il segretario umbro del Pd Giacomo Leonelli, Nicola Mariuccini e Serena Santagata, l’on. Walter Verini, Massimiliano Presciutti, sindaco di Gualdo Tadino, l’assessore Antonio Bartolini e la consigliera regionale Carla Casciari.

“Sentivo come mio dovere essere presente – ha detto la Bellanova anche rispondendo ad alcune polemiche emerse nel pomeriggio– perché ci sono incontri che si fanno nelle istituzioni e ci sono incontri che si fanno sul territorio e il Pd non deve chiedere permesso a nessuno per parlare coi lavoratori e guardare in faccia le persone. Vado poco in giro a tagliare nastri – ha aggiunto – ma ci vado quando ci sono questioni da affrontare. La cosa che detesto di più è quando si fa speculazione politica su vertenze che riguardano la vita delle persone”.
Il “tavolo Merloni – ha ricordato – sta in piedi da troppi anni. Mesi fa c’è stato incontro con tutti i livelli amministrativi (Regioni e Comuni) per cercare di dare una spinta ulteriore alla vertenza. Non c’è un problema di credibilità del progetto nè di risorse pubbliche. Crediamo che vada fatto ogni sforzo – ha concluso Bellanova – perché si sblocchi il piano industriale e riparta l’attività produttiva”.

Per Jp Industries, dunque, Bellanova annunciato la proroga degli ammortizzatori sociali al 31 dicembre 2018, la convocazione degli istituti di credito che dovrebbero finanziarie il piano Porcarelli e dell’azienda il 31 agosto, la riconvocazione, a settembre, del tavolo istituzionale.

Riguardo la vertenza Perugina-Nestlè, ha evidenziato che “per noi questo è l’avvio del confronto e l’avvio del confronto deve partire dal cuore del problema: un’azienda, per reggere, deve avere un piano industriale solido e noi vogliamo partire da lì. Alla fine del percorso ci misureremo con le criticità che si potranno presentare. Bene i 60 milioni di investimenti – ha detto – se sarà necessario si ragionerà su ulteriori investimenti e, alla fine del percorso, le istituzioni, Governo e Regione (con la presidente Marini ci siamo tenute in contatto in costanza e abbiamo convocato il tavolo prima ancora che ci fosse richiesto), su ulteriori risorse. Non sono gli strumenti e gli incentivi che mancano, il punto è quanto si scommette sul piano industriale e quanto si scommette sul rilancio del marchio”.

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