“Inattendibile determinazione della passività”, così la Corte dei Conti ha bocciato il piano di riequilibrio finanziario del Comune di Terni

TERNI – “La Sezione ritiene che il Piano non possa essere approvato stante la incongrua ed inattendibile determinazione della massa passiva e l’aleatorietà dei relativi mezzi di copertura”. E’ il passaggio chiave delle motivazioni della Corte dei Conti dell’Umbria, con cui è stato cassato il Piano di riequilibrio di Palazzo Spada. Una decisione che ha aperto uno squarcio nella vita politica ternana, rischiando di precipitare la città verso il commissariamento.

Sotto l’occhio del ciclone, come racconta il Messaggero dell’Umbria, c’è la mancanza di perizie giurate sul valore della massa passiva. Non c’è certezza dunque del disavanzo di oltre 14 milioni e di come questo possa essere coperto, mancando un vero e proprio cronoprogramma. Il ricorso del Comune, annunciato più volte dal sindaco, dovrebbe arrivare entro trenta giorni e l’esito entro il mese di settembre.

 

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