Inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università, il Rettore: “Rete di atenei delle zone colpite dal sisma”

PERUGIA – Inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università di Perugia con ospite il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. Cerimonia che non ha risparmiato una certa emozione, con il Rettore commosso durante il suo discorso. Dal Magnifico è arrivata la proposta di “creare una rete degli atenei delle zone colpite dal terremoto, per attuare una valida collaborazione scientifica e didattica e per superare l’emergenza”. Il rettore dell’università di Perugia ha ribadito di “non abbandonare l’obiettivo di dare vita ad una laurea magistrale in protezione civile, che rintengo urgente e strategica”.

Nel suo intervento, Tajani ha ricordato la vicinanza a Norcia e alle zone terremotate: “Abbiamo deciso di unire la Conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari e la presidenza del Parlamento europeo a Norcia, per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma, ma facendo in modo che questa celebrazione non sia un atto legato al passato ma sia dimostrazione che l’Europa è vicina ai cittadini che soffrono perché colpiti dal terremoto”. “Norcia – ha detto Tajani – è una città ferita, è il simbolo delle città ferite da oltre 20 mila scosse di terremoto. Noi siamo lì non soltanto per ricordare che l’Europa arriverà a dare un contributo di circa due miliardi all’Italia per questa vicenda ma anche per dimostrare vicinanza fisica ai cittadini”. E non solo da parte del presidente del Parlamento europeo ma anche da parte dei tanti parlamentari che ricoprono ruoli di guida all’interno delle istituzioni:
“proprio per far capire che non soltanto gli italiani ma tutta l’Europa è vicina alle vittime del terremoto”. Tajani poi, durante un incontro con il rettore dell’ateneo Franco Moriconi prima della cerimonia, ha annunciato che la sera del 24 marzo sarà a Norcia per una cena con il sindaco, Nicola Alemanno, per parlare nello specifico della ricostruzione della chiesa di San Benedetto, patrono d’Europa.

Ma Tajani non si è sottratto alle domande dei giornalisti e ha parlato anche di Europa:  “Anche se ci possono essere divergenze tra paesi membri dell’Unione europea e Stati Uniti credo però che si debba andare avanti nella costruzione di un dialogo forte con i nostri principali interlocutori”: così ha risposto sulla mancata stretta di mano tra il presidente americano Donald Trump e la cancelliera tedesca Angela Merkel e su un eventuale deterioramento dei rapporti Usa-Ue. “Credo che la visita di Angela Merkel negli Stati Uniti – ha aggiunto Tajani, ospite d’onore della cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo perugino – sia un fatto positivo visto che sono i nostri principali interlocutori. Certo – ha aggiunto – noi dobbiamo difendere i nostri interessi e loro devono difendere i loro, ma credo che le cose miglioreranno e aspettiamo man mano che passano le settimane quale sarà la linea dell’amministrazione Trump: ma il fatto che ci sia stato questo incontro mi sembra positivo”. Tajani ha poi sottolineato di aver ricevuto una lettera “di grande apertura” da parte del presidente del Congresso americano, “al quale ho risposto con la stessa apertura, e quindi i segnali che cominciano ad esserci sono positivi”.

E sulle elezioni in Olanda: “Le elezioni in Olanda dimostrano che gli europeisti sono più forti degli antieuropeisti ed il voto ha dimostrato che gli olandesi vogliono restare all’interno dell’Unione europea”. “Il risultato dei partiti populisti – ha sottolineato Tajani – ci fa capire che noi dobbiamo risolvere i problemi e non accantonarli, perché i cittadini ci chiedono di correggere le cose che non funzionano. Questo deve essere anche lo spirito che deve guidarci nel momento in cui firmeremo il documento, alla fine della prossima settimana a Roma, per celebrare i 60 anni dei Trattati, che deve farci guardare in avanti e non soltanto ricordare i risultati positivi del passato”.

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