Inchiesta della Finanza sui fondi pubblici, nel mirino anche la “Ternirieti” scarl

La “TerniRieti” scarl, la cooperativa a responsabilità limitata impegnata nella realizzazione di opere stradali tra l’Umbria e il Lazio, è finita nell’inchiesta della Guardia di finanza di Catania che ha portato al sequestro di 4 milioni e mezzo di euro e alla denuncia di quattro persone per truffa ai danni dello Stato.
L’indagine muove da un progetto finanziato dal ministero delle attività produttive con fondi per lo sviluppo. Il contributo ministeriale era stato richiesto per la società Ita CTA SRL di cui Orazio Bosco Lo Giudice, uno degli indagati, era amministratore unico.
Secondo i finanzieri, il contributo non sarebbe stato utilizzato per l’obiettivo di interesse pubblico a cui era destinato.
I fondi, al contrario, sarebbero stati impiegati per acquistare beni strumentali poi usati da altre due società cooperative riconducibili all’imprenditore: la Terni Rieti e la San Marco.
Oltre ad Orazio Bosco Lo Giudice risultano indagati anche l’ex amministratore unico delle due cooperative – Concetto Albino Bosco Lo Giudice – e due dipendenti.
Il sequestro, disposto dal gip di Catania, ha riguardato quote societarie di valore pari al contributo che secondo l’accusa è stato impiegato in maniera fraudolenta.
L’imprenditore Orazio Bosco si difende sostenendo che si è trattato di un investimento assistito da contributi pubblici consistente in attrezzature e macchinari edili, regolarmente acquistate, fatturate e pagate. “Quello che mi viene contestato – puntualizza – sono le modalità con cui attrezzature e macchinari sono state utilizzate. Prossimamente avrò modo di chiarire”.

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